Dopo una retata della polizia islamica 65 “giovani deviati”, ossia punk, sono stati costretti a rivedere il proprio look. Il blitz è avvenuto durante un concerto nella popolosa Banda Aceh, dove vige la sharia. Le creste dei ragazzi hanno lasciato spazio a teste rasate, gli anelli ai nasi e le borchie sono scomparsi ed è stato imposto ai “blasfemi” delle sessioni di preghiera e di purificazione nell’acqua. La riabilitazione morale avverrà in una scuola di polizia.
Iskandar Hasan, il capo della polizia locale, li ha trattati come anime smarrite da riconvertire: “I loro vestiti sono disgustosi. Non si lavano, vivono in strada, non pregano. Gli daremo una lezione”.
Il trattamento rieducativo, che secondo la polizia locale non comporterà violazioni di diritti umani, prevede il divieto di indossare pantaloni aderenti, di tenere i capelli lunghi e di mostrare i tatuaggi.
Profilo dell'autore
- Dal 2011 raccontiamo il mondo dal punto di vista degli ultimi.
Dello stesso autore
- Asia & Oceania22 Dicembre 2024Yasuke, il samurai africano che stupì il Giappone del XVI secolo
- Europa22 Dicembre 2024Come i nazisti si appropriarono del nudismo socialista per veicolare il mito della razza ariana
- Nord America21 Dicembre 2024“Uccidi l’indiano, salva l’uomo”: La storia dimenticata dei collegi per i nativi americani
- Asia & Oceania21 Dicembre 2024Wu Zetian, l’imperatrice che riscrisse le regole del potere in Cina