Ban Ki-moon e la tutela dei gay africani

Sono trascorsi solo pochi giorni da quando si è celebrato il primo anniversario della scomparsa di David Kato, un giovane attivista gay brutalmente ucciso in Uganda, ma Ban Ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite, ha voluto rivolgere un appello ai Paesi africani, volto a tutelare i diritti di tutte quelle persone omosessuali.

Ad Addis Abeba, durante il corso del 18° summit dell’Unione africana, con una platea formata da capi di stato e di governo di Paesi dove i gay corrono il rischio di subire pesanti trattamenti, nonchè la morte, il segretario ha detto: «La discriminazione sulla base dell’identità sessuale è stata ignorata o perfino approvata da numerosi Stati per troppo tempo. Questo ha spinto i governi a trattare le persone come cittadini di seconda classe, o perfino come criminali. Combattere queste discriminazioni è una sfida, ma non dobbiamo abbandonare le idee della Dichiarazione universale dei diritti umani. Il futuro dell’Africa dipende anche dall’investimento nei diritti civili, politici, economici, sociali e culturali».


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