Ragazzo gay massacrato da neonazisti, è in coma

E’ stato fatto a pezzi da un gruppo di neonazisti e ora rischia la vita su un letto di ospedale, dove è in coma cerebrale. E’ la storia di Daniel Zamudio, cileno, massacrato da un gruppo di neonazisti perché omosessuale. I barbari gli hanno staccato un orecchio, bruciato una gamba e lo hanno torturato per sei ore continue.

E’ un mese che Daniel è in coma presso l’ospedale Posta Central a Santiago e la famiglia come i medici sembrano aver perso le speranze. Le testimonianze delle ore di tortura sono terribili: Dopo avergli strappato parte dell’orecchio, gli hanno marchiato il corpo con simboli neonazisti con pezzi di vetro, dopodiché gli hanno lasciato cadere sopra lo stomaco e sopra le gambe delle pietre fino a quando una di essere non si è definitivamente rotta.

La polizia ha già fermato tre sospettati, scrive il giornale peruviano El Comercio, e sono Alejandro Axel Angulo Tapia (26 anni), Raúl Alfonso López Fuentes (25 anni), Patricio Iván Ahumada Garay (25 anni), e Fabián Alexis Mora Mora (19 anni).

L’avvocato della famiglia Zamudio ha affermato che se Daniel morirà verrà applicata la pena di 40 anni senza alcuna attenuante. Intanto giungono voci, poi smentite, di una morte cerebrale mentre sotto l’ospedale dove è ricoverato si sono trovati numerosi manifestanti e sostenitori per portare solidarietà al ragazzo. Anche la star Ricky Martin ha mandato gesti di affetto e sostegno a Daniel.


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