Ancora una tragedia è avvenuta nelle acque del Canale di Sicilia. Dieci migranti, di cui sei somali e quattro eritrei, sarebbero morti in mare durante la traversata dalla Libia alle coste italiane. Lo hanno riferito i 48 profughi soccorsi ieri dalla nave “Orione” della Marina Militare e da una motovedetta della Guardia costiera, trovati a bordo di un gommone che navigava a circa 60 miglia a Sud di Lampedusa.
Nel primo pomeriggio di ieri la “Orione” ha soccorso un barcone in difficoltà con a bordo 48 migranti, di cui 12 donne (tre delle quali incinte), a circa 60 miglia a Sud di Lampedusa. “Il soccorso ed il salvataggio dei 48 migranti non è stato semplice, il mare era forza quattro ed il gommone ballava molto. Li abbiamo intercettati ieri poco prima che facesse buio e tutti quelli che erano a bordo li abbiamo salvati. Soltanto quando sono giunti in porto, a Lampedusa, alcuni dei migranti hanno raccontato che durante la traversata dieci loro compagni di viaggio erano morti”. Il comandante della Capitaneria di porto di Lampedusa, il tenente di Vascello Giuseppe Cannarile, racconta che i migranti soccorsi non hanno saputo specificare “come e quando i loro dieci compagni di viaggio sarebbero finiti in mare”.
Il centro di accoglienza di Lampedusa dallo scorso anno è inagibile in seguito ad un incendio doloso appiccato durante una protesta dalle migliaia di tunisini che erano ospitati li da molte settimane. Intanto “radio migranti” e i servizi segreti italiani prevedono che con l’arrivo del bel tempo possano riprendere in grande stile i viaggi della speranza dalle coste libiche e tunisine verso l’isola di Lampedusa.
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