NewGusto, il social network del cibo di qualità. Intervista al project manager

Intervista di Teodora Malavenda

È on line solo dallo scorso dicembre ma vanta già una community consistente e in continua espansione (3000 iscritti in appena quattro mesi, ndr). Il progetto, made in Italy, si chiama NewGusto e si propone al mercato con un appeal decisamente internazionale. Si rivolge infatti agli internauti di tutto il globo che riconoscono al cibo la capacità di aggregazione, scambio culturale e piacere sensoriale. Per conoscere più da vicino le peculiarità della nuova impresa, abbiamo incontrato il suo project manager, Alan Taronna, che c’ha ricordato ancora una volta, come il cibo possa mettere d’accordo tutti.

Come nasce NewGusto?
Il progetto nasce dalla fusione di competenze ed idee dei tre fondatori (Graziano Romanelli, Giovanni Di Gregorio e Cristiano Mazzocchetti ndr). L’idea iniziale era legata alla volontà di viaggiare e conoscere attraverso la cucina, intesa come momento di coesione, nuove mete e nuovi sapori .

Come funziona?
Su NewGusto, creato l’account, sarà possibile partire alla scoperta dei menù offerti dai cuochi o diventare cuochi divertendosi ad ospitare nuove persone direttamente a casa propria. Si può decidere se offrire il menù in cambio di un rimborso (nel caso di ingredienti costosi o preparazioni elaborate) o offrirlo completamente gratis esclusivamente per il piacere di fare nuove esperienze sociali. Si può inoltre configurare la propria casa come un vero e proprio ristorante con tanto di menù ben dettagliato, foto, video, numero coperti e informazioni per raggiungerla in tutta sicurezza e comodità. Una caratteristica cruciale di NewGusto è il feedback legato al voto dei membri della community che viaggiano nel mondo e “testano” i nostri cuochi ed i nostri menù. Quindi niente fregature o sorprese indesiderate! Prima di scegliere un cuoco da cui prenotare durante un viaggio all’estero, sarà possibile vedere direttamente nella sua pagina i commenti (voti) dei clienti precedenti.

Come mai avete deciso di investire nel cibo?
Perché siamo Italiani! Amiamo il cibo e riteniamo che sia un elemento fondamentale di aggregazione, capace di abbattere ogni barriera culturale. Trasformare l’esperienza virtuale che si vive su NewGusto in una cena o in un pranzo reale rappresenta un vero passo avanti rispetto all’attuale contesto di virtualizzazione della società sempre più incalzante grazie anche al supporto della tecnologia.

Differenze nella percezione e nella ricezione del progetto tra l’Italia e il resto del mondo?
Abbiamo deciso di partire direttamente worldwide (il servizio attualmente è online sia in inglese che in italiano) e i risultati non si sono fatti attendere. L’Italia è il secondo paese per utenze sorpassato dagli States dove la penetrazione è stata più rapida e impattante. Nella nostra nazione abbiamo avuto una buona copertura mediatica e un incoraggiante numero di adesioni. Ci sono stati i primi eventi e molti altri sono stati prenotati nei prossimi mesi.

Progetti per il futuro?
Intanto sperare di poter continuare a garantire la totale gratuità del progetto. NewGusto non riceve compenso dalle transazioni degli utenti per l’organizzazione eventi (in questo siamo unici). Per il resto siamo in contatto con alcuni investitori americani. Sapere che il valore del Made in Italy debba essere necessariamente bypassato per motivi legati all’arretratezza del sistema italiano, incapace di incoraggiare nuovi mercati, ci rammarica parecchio.

www.newgusto.com


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