di Joshua Evangelista
Secondo i dati Istat la Calabria è la terza regione più povera d’Italia. Un disavanzo che coinvolge in maniera considerevole il mondo della cultura locale, succube – oltre dell’annoso problema della cappa della criminalità organizzata – di una migrazione mai placata che ogni anno vede centinaia di giovani allontanarsi dalla propria terra per cercare altrove opportunità lavorative. In questo quadro desolante ci sono alcune realtà che si contraddistinguono per la caparbietà con la quale portano avanti le proprie idee nonostante tutto e tutti.
Tra queste c’è Artiste da Sud, un progetto editoriale di cui Frontiere News è orgogliosamente partner. Ideato dalla “nostra” Teodora Malavenda, che lo cura con Francesca Procopio, Artiste da Sud ha alla base un’idea semplice quanto ambiziosa: realizzare un libro che possa promuovere alcune tra le artiste calabresi che hanno scelto di svolgere la propria attività in Calabria, nonostante tutti i limiti e i rischi che questa scelta può comportare. Insomma, un progetto che De André chiamerebbe “ostinato”, che vuole dimostrare come si può inseguire la propria fame interiore anche restando in una terra non sempre ospitale.
Nello specifico la pubblicazione consisterà in un libro fotografico composto dalle storie di dieci artiste. Ogni storia sarà corredata da un racconto scritto, da un ritratto fotografico e da una serie di foto riguardanti le opere o le attività delle artiste in questione. L’aspetto fotografico è affidato a Filippo Romano.
Questa è la fase febbrile della selezione tra le varie richieste di adesione, il momento in cui si respira quell’atmosfera fragile in cui si è vicini a toccare con mano quanto sognato e, il 25 maggio, la giuria renderà finalmente noti i nomi di coloro che prenderanno parte alla pubblicazione. Poi ci si affiderà ad enti pubblici e privati che sposino il coraggio e l’ambizione di chi rimane in Calabria mantenendo la propria identità di donna e di artista.
“Artiste da Sud rappresenta uno strumento attraverso il quale dimostrare, senza forzature, che nella nostra regione, nonostante le difficoltà oggettive che ci affannano, c’è ampio spazio per la cultura. La Calabria non è solo ‘ndrangheta e ‘nduja ma è, invece e soprattutto, storia, arte e civiltà – racconta Teodora Malavenda – Descritta come una regione aspra e umanamente arida, sobbalza spesso sulle prime pagine dei quotidiani, per fare da sfondo ad affari illeciti, abusivismo edilizio, disoccupazione e cronaca nera. Pur non volendo in nessun caso negare simili episodi e pur essendo consapevoli della presenza di un struttura gerarchica e ben definita qual è la ‘ndrangheta, vorrei che noi tutti ci unissimo e lavorassimo costruttivamente ad un progetto che ha la pretesa di rappresentare la tessera di un puzzle che, una volta ultimato, reciterà Resistenza. Diamo voce a chi crede nell’arte in quanto potente mezzo espressivo e quindi di comunicazione, utile per abbattere le distanze e annullare i pregiudizi. Ci piace pensare alle donne come figlie, mogli e mamme capaci di rivestire un ruolo autorevole in un contesto, come quello calabrese, non ancora allineato con il Sole. Ed è proprio in questa direzione che vogliamo dare il nostro piccolo contributo”.
E allora come responsabile editoriale di Frontiere e – soprattutto – come amico della vulcanica Teodora, non posso non invitarvi tutti a seguire questo progetto e magari a investire su queste giovani artiste. Scriveva Camus che con la bellezza non si fanno le rivoluzioni ma, precisava, “viene un giorno in cui le rivoluzioni hanno bisogno della bellezza”. Non vi resta che visitare artistedasud.com e seguite il progetto su Facebook.
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