Comincia oggi a Siviglia il tour europeo del Boss, che a giugno lo porterà in Italia (il 7 a Milano, il 10 a Firenze e l’11 a Trieste). Il suo nuovo album, “Wrecking Ball”, è rivolto ai banchieri di Wall Street che hanno messo in ginocchio la classe lavoratrice statunitense: “Sono passati anni dal crash finanziario del 2008. La gente ha perso il lavoro, la casa e non c’è stata una vera risposta, nessun responsabile, nessuno è stato portato davanti alla giustizia per rispondere dei crimini che hanno distrutto la vita di migliaia di persone. Passava il tempo e nessuno stranamente dava voce a questo. Nel frattempo, nel 2009 avevo iniziato a scrivere dei pezzetti di canzoni”. Bruce Springsteen si è così rivolto a Corriere.it che lo ha intervistato nel capoluogo andaluso, prima tappa del suo viaggio nel Vecchio Continente.
Il cantautore statunitense ha poi ribadito il suo appoggio a Barack Obama: “Ha ancora il mio sostegno. Anche se su alcune cose sono stato in disaccordo perché mi aspettavo che facesse di più. C’è gente con lui che ha buone idee, ma sono stati 4-5 anni difficili perché i Tea party hanno spostato tutto a destra”. E, restando nella politica, ha commentato le recenti elezioni in Francia: “Ho visto e credo che sia andata bene. Credo che l’austerity sia il modo per uscire da questa crisi economica. Negli Stati Uniti lo stimolo, forse ci voleva più grande, ha funzionato”.
Non poteva mancare un riferimento alla terra d’origine della sua famiglia, l’Italia: “Ho ancora forti legami, ho i parenti che vivono nella casa del nonno che partì per gli Stati Uniti da bimbo. Io sono di terza generazione, ma mia mamma e le sue sorelle hanno ancora radici italiane profonde”.
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