Questo progetto nasce da una storia vera. Era il dicembre del 1996. Mini, una ragazza di 23 anni, non sposata e incinta si rivolse al nostro piccolo orfanatrofio di Thodupuzha (Kerala, India). Era all’ultimo mese di gravidanza e aveva bisogno di cure e anche di un posto dove stare. In quel momento nel nostro centro non c’era posto, nelle nostre due stanze erano ospitati 23 bambini e cinque donna, oltre poi agli assistenti volontari.
Accompagnammo Mini in un altro orfanatrofio ma la sua richiesta di aiuto venne respinta. Secondo la morale di quell’istituto, che è ancora la morale di tanta gente in India, Mini era scandalosa, infamante e immorale. Una donna non sposata e in attesa di un figlio è immorale e ha voluto la propria rovina, perciò non merita nessuna comprensione.
La riportammo da noi. Aveva già le doglie. La portammo subito in un ospedale della zona, dove la notte stessa partorì. Due giorni dopo il parto Mini fuggì, abbandonando il bambino. Sapeva di non avere nessun posto dove andare con suo figlio.
Da quel giorno abbiamo preso cura del suo bambino, che oggi vive felicemente in Italia.
Cosa abbiamo fatto da allora.
Per una gran parte dela popolazione indiana avere un figlio fuori dal matrimonio è qualcosa di assolutamente immorale che produce un marchio infamante nella vita della mamma in attesa e di tutta la sua famiglia: per questo donne che si trovano in circostanze simili a quelle di Mini vengono respinte dai loro parenti e lasciate sole con il neonato al loro difficile destino.
Dal 1992, noi come fondazione accogliamo ed assistiamo, in un edificio costruito con l’aiuto di sostenitori e amici volontari, orfani, bambini soli, donna abbandonate e ragazze madri proprio come Mini, che si trovano in questa difficile situazione.
I bisogni sono sempre tanti e la quantità di giovani mamme non diminuisce, ma il nostro tenace impegno e di coloro che lavorano al centro ha resistuito in questi anni dignità a qualche giovane vita. Per questo l’aiuto e la partecipazione di sostenitori è sempre necessaria per la sopravvivenza della fondazione.
Questi sono i nostri “numeri” se così vogliamo chiamarli:
- 124 orfani tra bambini e adolescenti costantemente assistiti
- 34 ragazze madri accolte e protette all’interno della struttura
- 35 ragazzi frequentano corsi universitari (tre futuri ingegneri, 32 iscritti al corso di laurea in scienze infermieristiche)
- 24 infermieri professionali inseriti nel mondo del lavoro
- 2 grandi case di accoglienza costruite (circa 2200 mq)
- 5 ragazze si sono sposate, hanno trovato una loro indipendenza e ci hanno “regalato” anche 6 nipotini (ci vedono come loro nonni, proprio per l’affetto che abbiamo all’interno della nostra fondazione).
I nostri progetti futuri.
Stiamo cercando fondi per la costruzione di una fabbrica di mobili e per creare una produzione di abbigliamento.
- La fabbrica di mobili con cui speriamo di dare ai nostri ragazzi altre possibilità di vita, nel segno dell’onestà, del lavoro e della legalità. Senza un lavoro fisso spesso i giovanissimi finiscono per essere abusati, maltrattati ed esposti a cattive situazioni igenico sanitarie durante lo sfruttamento minorile.
- La produzione di abbigliamento, il cui inizio è previsto per settembre 2012 invece darà la possibilità di far parte di un gruppo di lavoro che darà agli apprendisti sarti, il know how per autosostentarsi.
Il fine è proprio questo, dare indipendenza ai nostri ragazzi, alla giovanissime madre e quindi a chi non ha avuto la possibilità di vivere la propria vita con diginità. Dare una possibilità significa dare un futuro concreto, una reintroduzione nella società civile e soprattutto un allontanamento da fenomeni di illegalità e sfruttamento.
Tra i progetti futuri possiamo annoverare anche quello di creare una vera e propria scuola: in India ci sono due “modelli” di scuole.
In che senso? Gli studenti hanno due possbilità davanti a loro nel loro percorso formativo: andare in una scuola in cui la lingua principale è quella del proprio stato ed avere minori possibilità di successo nella vita confinate spesso al proprio stato di appartenenza, oppure una scuola che usa l’inglese come base per il percorso formativo degli studenti. Quest’ultima offre orizzonti più ampi e quindi sogni più grandi. Il problema c’è quando a dover pagare le tasse scolastiche sono i bambini di genitori che non possono mettersi questo lusso. Si, andare in queste scuole è un vero e proprio lusso, un plus. Dunque le famiglie meno abbienti non hanno le stesse possibilità of succeding di chi “può”. Vogliamo offrire la stessa opportunità ai meno abbienti, a chi “non può”. Offrire un orizzonte ampio, sogni grandi e la possibilità di avere il mondo ai propri piedi con un sistema scolastico che sia si di livello, in inglese ed innovativo ma aperto soprattutto a chi questo lusso, se così vogliamo chiamare la parità nel diritto allo studio, non può neanche pensare ad aspirare.
Cogliamo l’occasione per invitarvi al secondo appuntamento Bollywood Party 2 della Mother and child Foundation, domenica 27 maggio 2012 dalle ore 19.00 in poi. Una serata emozionante che vi coinvolgerà in una sfrenata danza bollywood di Ambili Abraham e le canzoni di Elsbert (Alle Falde di Kilimangiaro) e per finire, una squisita cena indiana del ristorante IL GURU.
Il ricavato di questa serata sarà per:
- Progetto di sartoria per le ragazze madri
- Sostegno agli studi per i ragazzi del corso di laurea in scienze infermieristiche.
Con il cuore rivolto ai bambini della Mother and Child Foundation di Thodupuzha in Kerala,
diamo il benvenuto a voi e ai vostri amici e che siate numerosi! Divulgate questo invito!
Grazie,
Thomas Myladoor
(Presidente Mother&child Foundation)
RSVP 347 3601355 – 3479301452
Mother and Child Foundation
Bollywood Party 2
Domenica 27 maggio 2012
Officina Arte Borghetto- Piazzale della Marina 27
(Accanto Filarmonica romana)
euro 25,00 a persona
M.M.
Profilo dell'autore
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