L’Italia ha firmato un accordo “segreto” con il Consiglio di transizione libico (CNT) per limitare il flusso di immigrati. A comunicarlo è Amnesty Internationa che nel rapporto “Sos Europe” pubblicato oggi punta il dito sull’intesa sottolineando che viola i diritti umani. I dettagli dell’accordo non sono stati resi noti, ma secondo Amnesty l’intesa, firmata il 3 aprile scorso, autorizza le autorità italiane ad intercettare i richiedenti asilo e a riconsegnarli ai soldati libici. Secondo l’organizzazione, l’accordo viola gli obblighi dell’Italia derivanti dalla Convenzione europea sui Diritti Umani perché non contiene misure di salvaguardia dei diritti umani. L’Italia, nella migliore delle ipotesi, ha ignorato la terribile situazione dei migranti, dei rifugiati e dei richiedenti asilo – evidenzia Amnesty nella nota – nella peggiore, si è mostrata disposta a tollerare violazioni dei diritti umani al fine di soddisfare egoismi politici nazionali.
L’Organizzazione sottolinea che i richiedenti asilo dall’Eritrea o dalla Somalia, obbligati a tornare a Tripoli, rischiano di essere sottoposti ad abusi e torture. Al momento la Libia non ha una politica sull’ asilo e i migranti – per la maggior parte provenienti dall’Africa sub-sahariana – sono trattati con disprezzo. Nel febbraio scorso la Corte Europea per i diritti umani ha condannato l’Italia per i respingimenti in mare, ricorda il rapporto, sottolineando che la sentenza si riferiva al ritorno forzato in Libia nel 2009 di 11 somali e 13 eritrei (insieme ad altre 200 persone) a bordo di navi italiane. L’Italia sostenne che l’operazione era un salvataggio, ma non avvertì i migranti che stavano per essere rispediti in Libia, sostenendo che gli accordi bilaterali con il Paese avevano dei precedenti nel diritto internazionale. Per la Corte Europea – prosegue Amnesty – chiunque salga a bordo di una nave italiana deve essere soggetto alla Convenzione dei diritti umani. Il governo accettò quindi la sentenza e si impegnò al rispetto assoluto dei diritti umani e alla salvaguardia della vita degli uomini in mare. Per Amnesty l’accordo del 3 aprile scorso rappresenta una violazione di quell’impegno preso.
Luca La Gamma
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