Kony e Mullah Omar, similitudini tra due leader sanguinari

 

Il ricercato numero uno dalla Corte Penale Internazionale dell’Aia Joseph Kony è salito alle luci della ribalta solo quest’anno, grazie alla pubblicazione online di un video realizzato dal regista Jason Russell appartenente al gruppo di Invisible Children. Nonostante le critiche che ne sono susseguite, il video è stato guardato da milioni di persone ed ha focalizzato l’attenzione di tutto il mondo su un tema fin troppo ignorato: i crimini commessi dall’LRA (“Esercito di Resistenza del Signore”) contro i civili e soprattutto contro i bambini, strappati alle famiglie e arruolati forzatamente nel suo esercito. Guidata da Kony, l’LRA è ora noto all’opinione pubblica, infatti milioni di persone colme di sdegno si sono attivate nella speranza di contribuire attivamente alla sua cattura.

Caratteristiche comuni a Joseph Kony e al Mullah Omar:

1.Per entrambi i criminali vi è da un lato una dichiarazione di intenti che vedrebbe gli Stati Uniti decisi e impegnati a fermare questi criminali, dall’altro la realtà, ovvero il fatto che se si fosse voluto questi due criminali si sarebbero potuti arrestare molti anni fa. Ad esempio nel 2006 Joseph Kony ebbe un colloquio con Jan Egeland, sottosegretario delle Organizzazioni delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, come è possibile pensare che si possa avere un colloquio con un membro delle Nazioni Unite ma sia impossibile venire catturati? Allo stesso modo il Mullah Omar all’inizio del 2002 è riuscito miracolosamente a scappare attraversando il confine con il Pakistan in sella ad una motocicletta e nemmeno un poderoso esercito come quello degli Stati Uniti è riuscito a fermare la sua fuga.

LEGGI ANCHE:   La crisi migratoria causata dalle sanzioni di Trump all'Iran

2.Entrambi prendono di mira civili, donne, uomini e bambini, compiendo atrocità sulla loro stessa popolazione.

3.Anche se venissero arrestati domani i loro crimini verrebbero perpetrati dai loro seguaci quindi il problema non verrebbe risolto, tuttavia sarebbe comunque un primo grande passo verso la soluzione di questi conflitti e offrirebbe almeno un minimo senso di giustizia ai popoli che hanno sofferto per mano loro.

4.Entrambi hanno commesso uno dei crimini peggiori, ovvero quello contro i bambini: l’uno strappandoli alle loro famiglie per obbligarli a combattere, l’altro operando su di loro un vero e proprio lavaggio del cervello in modo da poterli utilizzare come kamikaze, come descritto da Human Rights Watch; i bambini addestrati per diventare bombe umane hanno raccontato di aver ricevuto dai talebani alcuni amuleti contenenti versi del Corano, grazie ai quali in seguito all’esplosione della bomba si sarebbero potuti salvare, mentre tutte le persone intorno a loro sarebbero morte.

Tra gli elementi che discostano questi due personaggi invece vi sono:

1.il giudizio che le Nazioni Unite, l’Europa e gli Stati Uniti in primis hanno espresso su di loro; infatti, mentre Joseph Kony è il ricercato numero uno nella lista dei criminali internazionali, il terrorista Mohammed Omar, alias Mullah Omar, non solo non è ricercato proprio da nessuno, ma è stato persino tolto dalla lista nera dei terroristi più ricercati dall’FBI in modo da favorire i colloqui di pace che le forze internazionali hanno iniziato ad intraprendere con i terroristi talebani.

LEGGI ANCHE:   Quei due bambini italiani rapiti in Pakistan e ignorati dalla politica

2.Infine, mentre Joseph Kony è certo uno dei peggiori criminali, il Mullah Omar è un vero e proprio terrorista, che opera attraverso i talebani contro i civili sia in Afghanistan che in Pakistan.


Profilo dell'autore

Basir Ahang
Basir Ahang è nato in Afghanistan a Kabul ma dal 2008 vive e lavora in Italia. Giornalista di professione si occupa prevalentemente di Afghanistan e diritti umani con un’attenzione particolare alla situazione dei rifugiati e delle donne. Ha collaborato con diversi giornali e agenzie internazionali. Alcuni suoi articoli sono stati pubblicati su BBC persian, Al Jazeera e Deutsche Welle. Basir Ahang si occupa anche di poesia e di cinema. Molte delle sue poesie sono state tradotte in italiano e in inglese. Attualmente collabora con diversi siti di informazione come frontierenews.it, kabulpress.org e hazarapeople.com
di cui è anche direttore.

Sito personale di Basir Ahang : http://www.basirahang.com
Twitter: @Basirahang

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potresti apprezzare anche

No widgets found. Go to Widget page and add the widget in Offcanvas Sidebar Widget Area.