Ieri l’intera città peruviana di Lima con i suoi cittadini è stata coinvolta in una simulazione di emergenza, organizzata dalle autorità, per prevenire le forti scosse di terremoto che spazzerebbero via la città. L’ideatore è stato il sindaco Susana Villaran che ha detto: “un terremoto di 8 gradi sulla scala Richter potrebbe colpire Lima e provocare la morte di 50mila persone, distruggendo decine di migliaia di case e causando danni incalcolabili”. E’ per questo che il Paese ha deciso di investire nella prevenzione.
Il Perù è ad alto rischio dal punto di vista sismico poiché si trova nella congiunzione di due placche tettoniche dove le scosse di magnitudo tra 4 e 6 gradi sono all’ordine del giorno. A rendere vulnerabile il territorio è l’eccessiva urbanizzazione degli ultimi anni. Infatti la megalopoli si poggia su una vasta zona di deserto, quindi instabile, ed è circondata da 5000 bidonville che ospitano 2 milioni di persone. Secondo la protezione civile di Lima, la mancanza di dispositivi antisismici mette ad altissimo rischio i quartieri popolari come quello di Callao. Proprio per questo il governo ha deciso di attivare una serie di piani di prevenzione anche se molti sismologi accusano il Paese di non avere una cultura sufficiente in tema di terremoti.
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