Catalogna a rischio paralisi per mancanza di fondi. Si tratta della terza regione spagnola, dopo Valencia e Murcia, che si trova a dover chiedere un aiuto al governo centrale di Madrid. Venerdì era stato annunciato il salvataggio della Comunità Valenciana ed ora è la volta della Catalogna, la Lombardia spagnola, la seconda regione più ricca della Spagna per Pil pro capite dopo Madrid. E la notizia ha trascinato nel baratro la borsa che ieri ha chiuso con un -3,5% ed a far salire i bonus a 10 verso un nuovo interesse record: 7,6%. Il fondo del governo centrale spagnolo, che ammonta a 18 miliardi di euro, molto probabilmente servirà per salvare sei regioni.
“Sì, la situazione attuale è che la Catalogna non dispone di altra banca che il governo spagnolo”. Questa l’ammissione alla Bbc del responsabile per l’economia della Generalitat, Andreu Mas-Colell. Il governo catalano dal canto suo evita comunque di parlare di salvataggio; il portavoce Francesc Homs ha dichiarato che “ancora non c’è la richiesta formale”, aggiungendo che valuteranno “tutti gli strumenti per la liquidità”. Non si fa accenno all’esatto ammontare del prestito ma sicuramente, stando così le cose, già dal mese prossimo il rischio per la Catalogna è di una paralisi nei servizi scolastici, sanitari e sociali.
Il quadro generale spagnolo è decisamente allarmante. Il debito in scadenza delle regioni ammonta a 15,838 miliardi di euro da qui alla fine dell’anno, inclusi prestiti, linee di credito e titoli di debito. Oltre ad altri 15 miliardi di debito necessari a finanziare il deficit al tetto dell’1,5% del Pil imposto dallo Stato alle Comunità per quest’anno. La Catalogna da sola ha debiti in scadenza per 7,182 miliardi di euro, secondo i dati del ministero delle Finanze, 3.912 miliardi solo nel secondo semestre, con un deficit pendente da finanziare di 2,967 miliardi. Ammontano invece a 2,885 miliardi i crediti che pendono sulla Comunità Valenciana, quasi il triplo di quelli che gravano sull’Andalusia (1,610 miliardi) e Madrid (1,344 miliardi), seguite da La Rioja (940 milioni) e Castilla-La Mancha (705 milioni), stando ai piani di riequilibrio finanziario presentati al governo.
Solo due settimane fa la Generalitat aveva dovuto indebitarsi per 500 milioni di euro per poter pagare la quattordicesima ai 230 mila dipendenti pubblici regionali ed ha annunciato che non saranno garantiti ad agosto, i pagamenti per le residenze degli anziani.
Il rischio e che di questo passo tutto il sistema economico collassi. Secondo The Guardian saranno necessari 300 miliardi per il risanamento ed il fondo di liquidità della comunità europea potrebbe non essere sufficiente anche se il portavoce della Commissione, Antonine Colombani rassicura dichiarando che i fondi sono “completamente in linea con le raccomandazioni dell’esecutivo comunitario”.
Il ministro delle Finanze spagnolo, Cristobal Montoro, al congresso ha teso una mano all’opposizione (Psoe) e propone un accordo di unità nazionale per ridare fiducia ai mercati e ridurre la pressione sulla Spagna evitando così la necessità di salvataggio globale. “Abbiamo un progetto di austerità, – ha poi aggiunto Montoro – di riduzione delle spese dei ministeri. E da quello dipende la ripresa economica”. La quale però, secondo lo stesso esecutivo, non arriverà prima del 2014. E con la disoccupazione al 25% quest’anno, e prevista al 24,6% per il 2013, ci sarà ancora molto da fare.
Paola Totaro
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