Il Partito Rivoluzionario Istituzionale (Pri) si appresta a tornare al potere dopo 12 anni di opposizione grazie a Enrique Pena Nieto, candidato in testa alle elezioni presidenziali messicane. Secondo i primi risultati ufficiali relativi ad un terzo dei seggi, Pena Nieto ha ottenuto il 36,55% contro il 33,26% del suo principale avversario Andres Manuel Lopez Obrador, candidato del Partito della Rivoluzione Democratica (Prd).
Terza con il 25,42% Josefina Vazquez Mota, del Partito Azione Nacionale del presidente uscente e ultimo con il 2,49% Gabriel Quadri, di Nuova Allenza. «Il nostro partito ha ottenuto una seconda chance, la onoreremo con buoni risultati» ha dichiarato Pena Nieto anche se il suo avversario Obrador non gli ha ancora concesso la vittoria perché vuole aspettare i risultati definitivi. Diverso l’atteggiamento del presidente uscente Felipe Calderon che ha già telefonato a Pena Nieto per congratularsi con lui e assicurargli la massima collaborazione fino a dicembre quando ci sarà il passaggio di consegne. In Messico vi è un solo turno alle elezioni presidenziali e quindi la vittoria è del candidato che ottiene più voti. Il nuovo presidente, che resterà in carica per sei anni senza possibilità di ricandidarsi, guiderà un paese che è ormai la 14esima economia del mondo, ma che deve affrontare la grande piaga del narcotraffico, costata 50mila morti durante la presidenza di Calderon.
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