Nawaf Fares, secondo politico siriano ad avere lasciato il governo di Assad, ha dichiarato ai microfoni della BBC chela Sirianon esiterà ad utilizzare le armi chimiche di cui dispone se sarà messo all’angolo dalla comunità internazionale.
“Questo regime non farà nulla per il proprio popolo. Le menzogne vanno avanti, il capo del regime sta mentendo, ovunque ci sono uccisioni, distruzione e oppressione. Nashar-al-Assad porta i geni di un dittatore” queste le forti dichiarazioni di Fares che aggiunge : “il sostegno della Russia e dell’Iran e l’esitazione o l’incapacità della comunità internazionale di proteggere il popolo siriano solo le principali ragioni che stanno portando il regime a prendere tempo. Ma all’interno il regime è morto”.
Fares sospetta anche che la maggior parte dei bombardamenti che stanno scuotendo la Siria siano stati pilotati dal regime in collaborazione con Al-Qaeda e aggiunge: “ci sono informazioni, per ora non confermate, secondo cui le armi chimiche sono utilizzate in parte nella città di Homs”.
Giorni fa il Wall Street Journal ha riportato la notizia secondo cuila Siriaavrebbe trasferito il proprio arsenale di armi chimiche, gas nervino, iprite , cianuro, in siti sconosciuti.
I funzionari americani temono che Damasco utilizzi queste armi contro i ribelli e i civili dando vita ad una vera e proprio pulizia etnica, ma altri pensano che il presidente siriano Bashar al Assad voglia solo proteggere questo suo arsenale dalle forze militari Occidentali che tentano di scoprire i siti nei quali queste armi vengono nascoste.
S.O
Profilo dell'autore
- Dal 2011 raccontiamo il mondo dal punto di vista degli ultimi.
Dello stesso autore
- Americhe20 Dicembre 2024Usare l’AI per ridare un’identità a 10 milioni di schiavi afroamericani
- Centro e Sud America20 Dicembre 2024Capoeira, la ‘danza’ che preparava gli schiavi alla libertà
- Nord America19 Dicembre 2024La vita straordinaria di Elizabeth Miller, da Vogue a reporter di guerra
- Europa19 Dicembre 2024La doppia vita di Solomon Perel, nella Hitlerjugend per sopravvivere all’Olocausto