Fortissimo terremoto magnitudo 7,6 al largo delle Filippine. La scossa alle 20.47 ora locale, 14.47 in Italia.
A renderlo noto l’Istituto geofisico americano Usgs, che al largo di San Isidro, a circa 30 chilometri di profondità, ha registrato altre due scosse rispettivamente di grado 5.9 e 5.5.
Il sindaco Vicente Emano, di Cagayan de Oro City, ha reso noto che almeno una persona è morta a causa del sisma.
Subito è scattato l’allarme tsunami che ha previsto l’evacuazione di sei province costiere.
Un parlamentare citato dalla Reuters ha dichiarato: “Nelle Filippine il sisma ha distrutto strade e ponti, la gente è in fuga sulle alture”.
Anche ai residenti dell’Isola di Samar è stato ordinato di lasciare le proprie abitazioni e di raggiungere zone più alte rispetto al livello del mare.
Alcune abitazioni sono senza elettricità.
Il direttore dell’Istituto di Vulcanologia e sismologia delle Filippine ha avvertito che “tutti devono muoversi velocemente, senza panico. Devono spostarsi verso zone ad ameno 10 metri di altezza dal mare”.
Il rischio tsunami è dovuto all’epicentro del sisma che si trova ad appena 146 chilometri dalla costa della Regione del Visayas Orientale, davanti la città di Guiuan, nella provincia di Samar. Lo comunicano il Geological Survey ed il Pacific Tsunami Warning Center.
Inizialmente la magnitudo era stata stimata in 7.7 ed a questa intensità “ha la potenza per generare uno tsunami distruttivo che può toccare le coste più vicine all’epicentro in pochi minuti e quelle più distanti in alcune ore”.
Pericolo tsunami anche in Indonesia e Palau. Inizialmente erano state allertate anche Guam, le Isole Marianne e Papua Nuova Guinea.
Era stato diramato anche uno “tsunami watch” anche per le isole Hawaii, le Isole Salomone, le Isole Marshal e Nauru le quali successivamente sono state dichiarate fuori pericolo come Taiwan e Giappone, dove l’onda in arrivo non dovrebbe superare i 50 centrimetri.
I tecnici della Centrale nucleare di Fukushima, restano in allerta per l’arrivo dello tsunami atteso verso le 2 locali di sabato – le 19 di venerdì in Italia-. La vigilanza sulla centrale, già duramente danneggiata, è stata rafforzata, anche se per motivi strettamente prudenziali.
Una diretta televisiva è in atto da parte del canale Nhk, per visualizzare l’arrivo dello tsunami sulle coste dell’arcipelago giapponese.
P.T.
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