Samia è morta. Samia era una giovane atleta somala che aveva partecipato alle Olimpiadi di Pechino, nel 2008. Classe 1991, figlia di una fruttivendola e orfana di padre, ucciso da un proiettile di artiglieria, con grandi sacrifici era riuscita ad essere ammessa alla competizione internazionale.
Arrivata ultima nella gara dei 200 metri femminili, si era detta comunque entusiasta di quell’avventura. “E’ stata un’esperienza bellissima, ho portato la bandiera somala, ho sfilato con i migliori atleti del mondo” aveva raccontato felice, tornando a Mogadiscio.
Samia purtroppo non c’è più. Quattro anni dopo ha tentato di raggiungere l’Italia, su un’imbarcazione fatiscente, partendo dalla Libia, ma non ce l’ha fatta. Il mare l’ha voluta per sé.
Durante un incontro tenutosi a Mogadiscio con il comitato olimpico nazionale, ha parlato di lei Abdi Bile, ex atleta del paese africano, eroe nazionale e vincitore ai Mondiali di Roma 1987 dell’oro nei 1500 metri ed è riuscito a diventare il primo alteta somalo ad emergere nell’atletica leggera.
«Sapete che fine ha fatto Samia Yusuf Omar?». Purtroppo senza conferme ufficiali, se non i messaggi di cordoglio su un suo video di Youtube riferito alla sua partecipazione olimpica, Abdi continua: “La ragazza è morta… morta per raggiungere l’Occidente. Aveva preso una carretta del mare che dalla Libia l’avrebbe dovuta portare in Italia. Non ce l’ha fatta. Era un’atleta bravissima. Una splendida ragazza». Ed ha poi parlato di lei di quella piccola e gracile ragazza, la più grande di sei figli, cresciuta a Mogadiscio in povertà ma che nonostante tutto era riuscita a coronare il suo sogno olimpico.
La scrittrice italiana di origini somale, Igiaba Scego, ha raccontato su ‘Pubblico’, la storia di questa sfortunata atleta, mettendola in parallelo con quella di un altro atleta somalo, Mo Farah, che, giunto da rifugiato in Inghilterra, a Londra 2012 ha dominato nei 5 e 10 mila metri. Un nuovo eroe nazionale. Parlando di lui e delle sue vittorie Abdi aveva dichiarato “Siamo felici per Mo, è il nostro orgoglio, ma non dimentichiamo Samia”.
No, non solo i somali ma tutti noi non dimenticheremo Samia. Il suo sogno di una vita serena si è spezzato in mare, a soli 21 anni, ma il suo esempio e la sua determinazione saranno stimolo e incoraggiamento per tanti giovani atleti.
Paola Totaro
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