Il Giappone abbandonerà definitivamente l’uso dell’energia nucleare entro gli Anni ’30 di questo secolo. La scelta, presa a un anno e mezzo dalla catastrofe di Fukushima, risulta dal nuovo piano energetico nazionale approvato dal Governo del premier Yoshihiko Noda. Prima dell’incidente dell’anno scorso era stato promesso un aumento – dal 30% a più del 50% – della copertura del fabbisogno energetico nazionale tramite il nucleare.
Greenpeace si dice favorevole a questo cambio di direzione, ritenendo però che esporre la popolazione al rischio atomico per altri 18 anni sia poco saggio. ”La strategia del governo prevede un’uscita dal nucleare troppo lenta. Questo dev’essere il punto di partenza per una politica energetica orientata alle rinnovabili più ambiziosa, per una maggiore efficienza energetica e in generale per una sterzata più decisa verso la green economy che assicurerà il benessere del Giappone”, ha dichiarato Kazue Suzuki, portavoce di Greenpeace Giappone.
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