Sono attivi dall’aprile 2011 per garantire interventi tempestivi e cure mediche a chi ne ha bisogno: sono i Polibus di Emergency, ambulatori mobili presenti nelle zone a forte densità di migranti, lavoratori stagionali. Operano nei campi nomadi e rifugi per profughi. Coprono anche le aree agricole ed erogano gratuitamente assistenza e servizi sanitari.
Vediamo qualche dato: in poco più di un anno di lavoro, l’organizzazione presieduta da Cecilia Strada ha effettuato 3.474 visite, tutte all’interno di questi ambulatori mobili. E proprio a due giorni fa risale la creazione dell’ultimo di questi: il Polibus più recente è stato creato in Basilicata.
L’attività lucana di Emergency è cominciata il 17 settembre, nelle campagne di Boreano, nel territorio compreso tra Venosa, Palazzo San Gervaso e Monte Milone, nel potentino.
Tutta l’area, in queste settimane, è interessata dalla raccolta tardiva del pomodoro. Molti migranti affollano le campagne, non di rado in condizioni disagiate. Emergency monitora le loro condizioni di salute e coordina i vari interventi. Ma quello lucano, dicevamo, è solo l’ambulatorio più recente. Passiamo brevemente in rassegna gli altri Polibus presenti sul territorio.
Il Meridione è “coperto” da Emergency in diverse zone. A partire dalla Sicilia, dove la presenza dei sanitari è garantita nell’area di Cassibile e Vittoria, a beneficio dei braccianti agricoli e dei lavoratori stranieri provenienti dal Sudan o dal Nord Africa, impegnati nella raccolta delle patate.
Una presenza dei sanitari si registra anche in Calabria. Innanzitutto, nella zona del reggino: a Rosarno Calabro, così come nella piana di Gioia Tauro, è offerta assistenza ai raccoglitori di mandarini.
È attivo un centro di assistenza medica anche nelle distese pugliesi della Capitanata, nel foggiano: nei mesi estivi appena trascorsi, ha operato numerosi interventi a tutela dei migranti stagionali impegnati nella raccolta del pomodoro. In Puglia, Emergency ha collaborato anche con la Azienda sanitaria locale per offrire cure specialistiche ai loro pazienti. Firmando il protocollo d’intesa “Water and Sanitation”, ha potuto inoltre segnalare tempestivamente eventuali carenze o disservizi nella fornitura idrco-sanitaria nei campi e nelle distese foggiane.
Un ambulatorio mobile opera anche presso il campo rifugiati di Manduria, tra il tarantino e l’alto Salentio, famoso per aver accolto i circa 1.500 profughi giunti da Lampedusa. Alle cure dei medici di Emergency sono state affidate le patologie legate alla migrazione: raffreddamento, infezioni cutanee e piccole lesioni.
Questa è la copertura sanitaria attuale. Stando alle intenzioni della organizzazione sanitaria, presto potrebbe però essere ampliata: in accoglimento di alcune specifiche richieste avanzate dalle comunità terremotate emiliane, Emergency sta infatti tirando su dei presidi a Carpi e in provincia di Modena.
Emilio Garofalo
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