Ci sarebbe, secondo il protagonista della vicenda, il bacio dato durante la partita al suo compagno 65enne dietro l’espulsione di Jamie Kuntz dalla squadra di football del North Dakota. Di parere opposto Chuck Parsons, allenatore del 18enne, per il quale invece dietro l’espulsione del giocatore non ci sarebbero motivazioni omofobe ma una bugia.
Jamie Kuntz, che per un precedente incidente non avrebbe potuto prendere parte alla partita, ma che seguiva la squadra filmando dalla tribuna riservata alla stampa facendo un filmato, avreva infatti presentato il suo compagno, che durante la partita sedeva al suo fianco, come suo nonno. Una bugia che, secondo l’allenatore e il North Dakota State College of Sciences, avrebbe causato una distrazione agli altri giocatori.
“Se avessi avuto una fidanzata molto più grande di me probabilmente nessuno si sarebbe posto il problema” afferma il giovane sportivo. “È vero, ho mentito, ma uno stato come il Notrh Dakota è quasi una necessità: la gente non sa ancora nulla dell’omosessualità e di certo non si aspetta di trovarne uno in una squadra di football”. Molti sono i messaggi sui social network e su Twitter a sostegno di Jamie che medita il trasferimento già dal semestre primaverile nell’Università del Minnessota o del Colorado. “Voglio trasferirmi in una città più grande e ricominciare da capo”.
Valentina Ersilia Matrascìa
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