I datori Usa: “Non votate Obama o ridurrò il personale”

“Altri quattro anni della stessa amministrazione presidenziale metterebbero a rischio il vostro lavoro. Se dovessero aumentare le tasse a me o alla mia azienda, come l’attuale Presidente ha dichiarato di voler fare, non avrò altra scelta se non quella di ridurre le dimensioni dell’azienda“. Lo ha dichiarato David A. Siegel, il 77enne multimilionario CEO e fondatore della Westgate Resorts, in una lettera indirizzata ai suoi 7mila dipendenti. E come lui sono tanti i datori di lavoro statunitensi che stanno cercando di condizionare il voto dei propri dipendenti.

Fino al 2010 la legge federale vietava alle imprese di usare denaro aziendale per finanziare campagne elettorali e di spingere i propri dipendenti a supportare un determinato politico. Ma una decisione della Corte Suprema ha rimosso queste restrizioni, lasciando campo libero alle pressioni imprenditoriali. Lo stralcio della lettera di Siegel, così come la notizia delle suddette pressioni, è stato riportato dal New York Times.

Anche Dave Robertson – presidente della Koch Industries – ha adottato una strategia simile, per quanto meno invasiva. In una lettera alle oltre 50mila persone che lavorano nella sua azienda, ha infatti scritto che “molti dipendenti potrebbero soffrire le conseguenze” dei “mali” dell’amministrazione Obama (cioè l’eccessiva, a detta di Robertson, regolarizzazione nel mondo del lavoro): le conseguenza sarebbero “aumento del carburante, inflazioni e altri mali”.

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Lo stesso candidato repubblicano Mitt Romney – ricorda il Nyt – aveva invitato, in una conferenza di giugno con la National Federation of Independent Business, gli imprenditori a parlare con i dipendenti: “Spero chiariate ai vostri dipendenti quale sia l’interesse migliore per la vostra azienda, e quindi per il loro lavoro, e per il loro futuro nelle prossime elezioni”.

“Quello che preoccupa è che c’è un’inevitabile disparità di potere tra la direzione e i dipendenti“, ha affermato Adam Skaggs, senior counsel del Brennan Center for Justice, di chiaro stampo liberale. “Mettetevi nei panni di un impiegato di una qualsiasi delle aziende in questione. Vi sentireste a vostro agio nel mettere un adesivo di Obama sulla vostra auto, guidare fino al posto di lavoro e lasciare la vettura nel parcheggio aziendale? Se foste in una piccola comunità – con un datore di lavoro molto importante – non vi sentireste a disagio nel mettere nel vostro giardino cartelli di supporto a un candidato che il vostro capo non gradisce?”.


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