La Knesset, il Parlamento israeliano, ha votato nella notte il proprio scioglimento ed ha indetto elezioni politiche anticipate, per il prossimo 22 gennaio. La decisione è stata presa con 100 voti a favore e nessun contrario, dopo un dibattito di oltre otto ore, anticipando così di alcuni mesi la scadenza naturale della legislatura: le prossime elezioni erano infatti previste per ottobre 2013. E’ ormai consuetudine indire elezioni anticipate a causa dei disaccordi che si creano a fine legislatura su bilanci, politica interna ed estera.
I sondaggi indicano favorito il partito di Netanyahu, il Likud, che probabilmente sarà a capo di una coalizione che comprenderà partiti nazionalisti e religiosi. Con un discorso acceso Benjamin Netanyahu ha ottenuto i tre voti necessari per ottenere le elezioni a gennaio viste le difficoltà ad approvare il bilancio 2013. Dando di fatto il via alla sua campagna elettorale, il primo ministro nel suo discorso ha sottolineato le rigorose misure necessarie per migliorare la sicurezza degli israeliani, come la costruzione di una recinzione lungo il confine con il Sinai egiziano e la creazione di uno scudo missilistico contro i razzi lanciati da Gaza.
In merito l’attacco paventato nei mesi scorsi, per fermare la costruzione della bomba nucleare da parte dell’Iran, il primo ministro ha accennato ad una nuova e non meglio specificata “possibilità di agire contro l’Iran ed i militanti di Gaza e Libano, possibilità che in passato non esistevano”. Senza entrare nel dettaglio Netanyahu ha dichiarato di aver “messo il pericolo del programma nucleare iraniano al centro dell’agenda globale”.
“Chiunque si faccia scudo della minaccia del programma nucleare iraniano non merita di governare Israele anche per un solo giorno”, ha aggiunto, prendendo di mira gli avversari che lo accusano di usare la questione iraniana come una tattica per spaventare a rimanere popolare. Netanyahu ha poi dichiarato di essere riuscito ad evitare la guerra durante i suoi due precedenti mandati, dal 1996 al 1999 e quello attuale dal marzo 2009.
“Non dobbiamo intraprendere guerre inutili, o guerre contro tutti“, ha detto, aggiungendo che sono diminuiti gli israeliani uccisi nei conflitti con i Paesi arabi confinanti con Israele. Il commento è stato interpretato da molti come un attacco ad Ehud Olmert, ex primo ministro che viene visto come pericoloso rivale, nel caso decidesse di tornare in politica dopo la recente assoluzione dall’accusa di corruzione.
Paola Totaro
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