Rebibbia, concerto di Uto Ughi per i detenuti

Oggi il maestro Uto Ughi suonerà per i detenuti del carcere di Rebibbia (Roma), alla presenza del Ministro della Giustizia Paola Severino. L’iniziativa è inserita nell’ambito del programma di “Uto Ughi per Roma”, rassegna che è stata ideata ben 14 anni fa dal maestro e che anche quest’anno si sta svolgendo dal 25 settembre al 10 ottobre.

“Sono orgoglioso – dice Ughi – di poter rinnovare anche quest’anno il mio impegno nella diffusione della musica classica che oggi svolge un ruolo ancora più importante perché riproponendo, reinterpretando e facendo riascoltare composizioni che arrivano da un passato anche di centinaia di anni, può aiutare l’uomo ad affrontare più serenamente il quotidiano”.

La rassegna che si propone in maniera totalmente gratuita, quest’anno arricchisce il suo valore con una giornata importante: quella alla casa circondariale di Rebibbia. “È per me un piacere – dichiara il maestro – poter portare un po’ di sollievo ai detenuti, in un momento in cui da più parti si invocano condizioni più umane per gli istituti penitenziari. Certo dell’importanza e dell’arricchimento che può regalare la musica e in generale tutta la cultura sono felice di poter dedicare un concerto a chi soffre di più, come i detenuti del carcere romano. Iniziative come queste rientrano da sempre nella mia etica e mi ripagano del lavoro. Conservo sempre le parole di un detenuto che mi disse: ‘se l’arte è libertà, oggi ce ne avete portata una goccia’”.

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Insomma, un’iniziativa importante, oltre che per Roma e per i romani, rendendo disponibile la Grande Musica a chi non può usufruirne abitualmente, anche come simbolo di umanità, ma soprattutto di equità.

Il programma che ascolteranno i detenuti sarà una selezione di brani da “Le quattro stagioni” di Vivaldi, Carmen Fantasy Op. 25 per violino e orchestra di de Sarasate, e musiche di Mendelssohn Bartholdy, Bazzini, Massenet e Piazzolla.

“Con questo concerto – conclude Ughi – vogliamo regalare un momento di cultura alta a chi normalmente non può usufruirne, perché la musica è capace di toccare l’anima e alleviare le sofferenze”. Un’iniziativa che nel suo insieme afferma con decisione che l’arte è per tutti e tutti dovrebbero poterne usufruire per arricchirsi o magari semplicemente svagarsi.

Annarita Tucci


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