“Un ingegnere mascherato da cameriere” – I mille volti del lavoro in Australia parte III

Copyright Stefano Marai

di Eleonora Dutto

Ho incontrato Giacomo: toscano, 31 anni, ingegnere mascherato da cameriere in Australia. Non ho potuto fare a meno di conoscere la sua storia.

Perché hai scelto di cercare lavoro all’estero?

Fin da bambino ho sempre sognato di lavorare girando il mondo, non ho mai smesso di tendere a quell’obiettivo. Una volta laureato in ingegneria ho lavorato in Italia per un periodo ma la mia passione per il viaggio mi ha spinto a guardare oltre: quando ho deciso di venire qui mi trovavo in Arabia Saudita come Project Manager per un’azienda italiana.

 Ma perché proprio l’Australia ora?

Negli ultimi anni ho raccolto opinioni incoraggianti da amici e colleghi che hanno stuzzicato il mio interesse e mi hanno spinto ad approfondire le informazioni. L’industria mineraria è uno dei fattori principali della crescita economica dell’Australia, in alcuni casi ne è uno dei maggiori produttori al mondo: di conseguenza le opportunità di lavoro nel mio settore sono notevoli. Almeno sulla carta. Inoltre il visto Working Holiday Visa è facile e rapido da ottenere.

 Le tue aspettative sono state soddisfatte?

Dal punto di vista del lavoro no! Per ora mi sono dovuto accontentare di un lavoro come cameriere, a nero.
Sono arrivato a Brisbane lo scorso aprile e non ho ancora trovato quello che voglio. Per cercare lavoro ho utilizzato strade diverse: internet, centri per l’impiego, contatti diretti. Ho tentato anche con occupazioni alternative sempre nel panorama dei professional job, ma non è emerso nulla di valido e concreto.

LEGGI ANCHE:   Verso gli Stati Popolari: "Ho visto la morte in Libia. Il dl sicurezza non va rivisto ma annullato"

Secondo te, quali sono i motivi di questa difficoltà?

In primo luogo ho notato che con il visto Working holiday Visa i lavori professionali non ti prendono sul serio, non ti danno fiducia perché sei considerato un viaggiatore di passaggio, un backpacker, sul quale non si può fare affidamento.
Il problema principale però è la crisi internazionale che con le sue dinamiche ha toccato anche l’Australia, bloccando molti progetti e, quindi, opportunità di lavoro. Inoltre in questo momento il governo tende a favorire l’impiego dei residenti piuttosto che di stranieri seppur qualificati.

 Qual è il tuo prossimo piano?

Nonostante queste difficoltà nel lavoro, mi trovo molto bene: ho trovato una qualità e uno stile di vita ideali, per i quali vale la pena restare.
Il mio prossimo tentativo potrebbe essere quello di spostarsi a Perth, nello Stato del Western Australia, area nella quale si trovano i maggiori giacimenti del Paese.
Nel frattempo mi sembra di essere tornato 10 anni indietro: faccio il cameriere, ho acquistato una macchina usata, vivo con studenti e viaggio molto.

LEGGI ANCHE LA PUNTATA PRECEDENTE: I mille volti del lavoro in Australia – parte 2


Profilo dell'autore

Redazione
Redazione
Dal 2011 raccontiamo il mondo dal punto di vista degli ultimi.
LEGGI ANCHE:   Il modello Riace è un'occasione persa e Lucano è stato tradito dalla sinistra
Dello stesso autore

4 Comments

  • Ciao Giacomo, ho letto l articolo qua sopra grazie al gruppo facebook Italiani a Brisbane. Io vivo in Australia da ormai 3 anni con mia moglie e abbiamo 31 anni come te. Io sono ingegnere delle telecomunicazioni e lavoro in IT; prima di venire in Australia, ho fatto ricerche per mesi e mesi (6/8) perche’ il salto era molto grande e in piu’ in Italia (stranamente) avevo il mio lavoro da ingegnere. Ma come lo e’ ancora per tanti ragazzi oggi, il mio stipendio in 3 anni di lavoro non s’era mai mosso da 1000euro 🙂 comunque, ricerche e ricerche mi confermarono (ormai 5 anni fa) che per trovare lavoro da professionista l’unico visto che m’avrebbe ‘portato fortuna’ era quello permanent –> o permanent visa, che grazie alla skilled migration (sostanzialmente il programma dell’Australia per ‘importare’ professionisti nei campi in cui soffrono di grandi carenze (ingegneri e medici in alcune categorie per esempio)) si puo’ prendere in 2/3 anni. Con la residenza permanente alla fine sei cittadino australiano, ma non puoi votare, sai che sfiga 🙂 ok, comunque, perche’ questo visto? Perche’ in Australia i professionisti, nel 95% dei casi, vengono pagati molto bene (c’e’ un minimo federale dipendentemente dalla tua posizione che e’ di norma 3/4 volte quello che prendi in Europa); in piu’ in Australia sono molto attaccati alle ‘carte’: se hai un visto permanente, vai bene, se hai una laurea e tante certificazioni, sei perfetto, in sostanza se hai un pezzo di carta che dice che sei bravissimo a fare le capriole, tutti ti prenderanno a fare le capriole 🙂 insomma si fidano di quello che porti come prova delle tue competenze/della tua posizione (non pensano che una laurea sia finta, o che non vale abbastanza, per loro tutta la burocrazia e’ genuina, e spesso lo e’, non come da noi :)). Cosa voglio dire con questo? Sul visto working holiday c’e’ scritto, fra un anno potresti andartene? Bene, scusa ma prendo qualcuno che ha un visto permanente, che non ha intenzione d’andarsene (?!?!?). Ho conosciuto qualcuno che e’ riuscito con un whv a guadagnarsi una sponsorship dall’azienda (praticamente il datore dice ti pago la permanenza in Australia perche’ ho bisogno di te), ma di ingegneri mai sentiti. Solitamente quel giochetto vale nell’hospitality (ristoranti, hotel, etc) perche’ sono davvero alla frutta 🙂 ma d’ingegneri ne importano da Europa, America, India, con la skilled migration, quindi tutti con permanent visa. Perche’ conviene.

    • ciao alessandro, mi chiamo Luca 31 anni, sono un ingegnere edile/architetto, scrivo dalla toscana. la situazione nel settore edile (come purtroppo in altri) sta subendo un blocco pauroso, e una depressione che sembra non avere fine. Scusa se distrubo ma dato che sei una persona qualificata potresti darmi qualche consiglio prezioso. Sto valutando seriamente l’opportunità australia, però l’inserimento non è facile. Ho 31 anni, quindi niente WHV, potrei provare con un visto studente così c’è la possibilità di studiare (magari perfezionando la lingua)e lavorare per trovare un sponsor per un visto successivo. Oppure provare la strada dello skilled visa, a riguardo di chiedo se hai indicazioni da darmi per vedere se la mia figura rientra tra quelle richieste in entrata e dove trovare indicazioni per avviare il processo di rilascio. Ad esempio, ci sono agenzie anche in italia, che possono aiutarti in questo iter?
      saluti Luca

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potresti apprezzare anche

No widgets found. Go to Widget page and add the widget in Offcanvas Sidebar Widget Area.