Le milizie di Boko Haram hanno tagliato la gola a 15 persone nel villaggio di Masuri, nel Nord della Nigeria. Le vittime, di fede cristiana, sono state uccise nella notte. “Gli assalitori – hanno dichiarato alcuni testimoni – hanno fatto irruzione in alcune case, massacrando 15 persone mentre dormivano”.
Secondo Human Rights Watch, dal 2009 sono più di 3000 i cristiani rimasti uccisi a causa di assalti e attentati ad opera del gruppo terroristico il cui nome in lingua hausa significa “l’educazione occidentale è peccato”. Recentemente l’arcivescovo di Abuja, Onaiyekan, è intervenuto sulla questione dichiarando che “i musulmani nigeriani non sono Boko Haram” e che “la grande maggioranza degli islamici con cui abbiamo a che fare ogni giorno non coltiva le stesse idee”. Ricordando che “con gli islamici abbiamo molte cose in comune. A prescindere dai valori spirituali che cristiani e musulmani condividono, c’è il fatto che siamo cittadini dello stesso Paese e dobbiamo affrontare gli stessi problemi, le stesse sfide”, l’arcivescovo aveva quindi incoraggiato a “unire i nostri sforzi, anche intellettuali, per risolvere questi problemi”.
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