PROGRESSI. Ali Asghar Soltanieh, ambasciatore iraniano presso l’AIEA (Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica), ha dichiarato che sono stati fatti progressi nei colloqui tenutisi a Teheran giovedì scorso con la delegazione dell’AIEA guidata dal capo-ispettore belga Herman Nackaerts e che un nuovo incontro si terrà sempre nella capitale iraniana il prossimo 16 Gennaio 2013. L’agenzia dell’Onu che si occupa di energia atomica sta indagando sul controverso programma nucleare iraniano sospettato dai governi occidentali di avere finalità militari.
Il vero scopo della delegazione, composta da sette ispettori, era quello di riuscire ad ottenere il lasciapassare nel complesso militare di Parchin, sito che si trova nella zona sud-orientale della capitale iraniana in cui si sospetta siano stati condotti esperimenti nucleari ad alto potenziale legati al programma atomico.
TIMORI. Il governo iraniano, che nega agli ispettori l’accesso a Parchin da sette anni, insiste che sono stati eseguiti esercitazioni militari con armamenti convenzionali e che l’AIEA non ha il diritto di ispezionare un complesso che non sia nucleare, anche in virtù del Trattato di non-proliferazione nucleare del quale lo stesso Iran è firmatario. Nonostante le continue rassicurazioni dal governo degli ayatollah sulla natura pacifica del programma, i timori dell’AIEA e dei governi occidentali, in particolar modo di Israele, sono aumentati.
Nei mesi passati sono emerse delle immagini, rilevate dal satellite, nelle quali si noterebbe la demolizione di alcuni edifici e il cambiamento del suolo intorno al sito. Aspetto che ha fatto pensare ad una celere bonifica dell’area in caso di ispezioni. Di ritorno a Vienna, Nackaerts, ha affermato che malgrado non sia stato possibile visitare il complesso militare di Parchin, “l’incontro è stato positivo”. “Nei colloqui di Gennaio si spera che si arrivi ad un accordo che includa l’ispezione del complesso militare di Parchin”ha aggiunto.
L’Iran sta pagando a duro prezzo il fallimento delle trattative con i governi occidentali sulla questione nucleare. Le pesantissime sanzioni varate dall’UE e dall’ONU stanno portando al collasso l’economia nazionale. Giovedì scorso il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato con una dichiarazione l’entrata in vigore di altre sanzioni nei confronti di sette compagnie iraniane e di cinque persone: “Finché l’Iran continuerà a perseguire il programma nucleare sfidando le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, gli Usa colpiranno coloro che sono coinvolti nell’illecita attività di arricchimento dell’uranio”.
Benjamin Netanyahu, Primo Ministro israeliano, ha invece espresso in maniera categorica che malgrado le sanzioni, l’Iran raggiungerà il 90% delle capacità di realizzare una bomba atomica tra sei o sette mesi, facendo soffiare ancora una volta i venti di guerra su un inquieto Medio Oriente.
Dario Intini
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