Aroona Reejhsinghani è una prolifica scrittrice di Mumbai: ha scritto circa 230 libri su vari argomenti, tra cui cucine regionali dell’India e sana alimentazione. Ha iniziato la sua carriera come attrice quando aveva solo cinque anni, ha recitato in molti film e fatto la modella. Ha ricevuto numerosi premi internazionali ed è pubblicata dalla Penguin Books India. A Frontiere News dà la sua personalissima opinione sull’impatto mediatico che i recenti stupri in India hanno avuto a livello internazionale. Senza risparmiare nessuno, nemmeno Lady Gandhi. Intervista di Stefano Romano
Cosa prova come donna, e come intellettuale indiana, di fronte l’esplosione di casi di abusi sessuali su donne e bambine che hanno esposto l’India, negli ultimi tempi, alla ribalta internazionale?
L’abuso sessuale è atavico quanto la cultura indiana. Anche durante i tempi del Signore Krishna gli uomini godevano di una autorità indiscussa sulle donne; Pandava, come scritto nel grande poema epico Mahabharata, perse la moglie Draupadi in un gioco di dadi e da quando era diventata di proprietà dei Kaurava, loro iniziarono a denudarla in pubblico. Fino a quando Krishna è intervenuto per metterla in salvo. La maggior parte delle donne indiane è ormai immune alla parola stupro, perché accade da sempre; prima non c’era questa esposizione mediatica, ma tutti sembrano esserne venuti a conoscenza solo ora. Ci sono poi alcune donne che vogliono acquisire una fama di due minuti con marce a lume di candela; la maggior parte di loro non è interessata alla vittima di uno stupro o ai suoi stupratori, ma a ottenere pubblicità. Questo ci rende lo zimbello del mondo. Come intellettuale mi fa molto male. In India lo stupro e le molestie sessuali non possono essere sradicati facilmente: gli uomini, fin dalla più tenera età, sono trattati come divinità e indotti a ritenersi superiori alle donne, trattate invece come schiave; si dà loro l’impressione che le donne siano nate per sopportare torture e obbedire. Le ragazze sono regolarmente oggetto di stupri da parte di nonni, padri, zii e fratelli, ma non si sa nulla riguardo a questo, poiché non si parla di loro. Il caso accaduto a Delhi ha portato tutto allo scoperto. Da 3 anni io ho iniziato una crociata solitaria contro lo stupro e le molestie. Sto portando avanti questo progetto spendendo soldi di tasca mia per un libro. Il libro si intitola “Come salvare le ragazze dallo stupro e dalle molestie”, ne ho stampato 30.000 copie. Questo libro insegna alle donne come mettersi in salvo dagli stupratori e dai molestatori, e l’ho distribuito gratuitamente alle donne. Ho inoltre una pagina su Facebook con questo nome, dove aggiorno quotidianamente riguardo alle notizie dello stupri in India. Ho mandato questo libro al Primo Ministro, al Ministro della Salute, al Presidente, a Sonia Gandhi, chiedendo loro di stampare le copie del libro e distribuirlo gratuitamente nelle scuole e nelle università di tutta l’India come stavo già facendo, ma non ho ottenuto alcuna risposta da nessuno. Ho inoltre pregato i giornali e le riviste di dare un piccolo spazio tra le loro notizie riguardo a questo libro in modo che altre ragazze potessero beneficiarne, ma anche loro non hanno dato risposta. Priyanka Gandhi era una mia amica su Facebook, lei mi ha sottoposto dei casi terribili di stupro, ma io non ero in grado di proseguire questa mia crociata perché non c’era nessuno ad aiutarmi, e non ho i fondi per continuare a ristampare il libro. Se il governo indiano o i media fossero veramente interessati a prevenire gli stupri delle donne avrebbero dovuto stampare questo libro e distribuirlo nelle scuole, università e uffici, poiché consiglia alle donne di armarsi o cambiare il modo di vestire per evitare di essere violentata, ma nessuno dà loro consiglio su come prevenire un’eventuale violenza.
Non è un po’ ipocrita e opportunista questo recente scandalizzarsi delle comunità internazionali e dei ministri del governo indiano? Anche se magari è una novità la scelte delle donne di scendere in strada per manifestare con violenza.
In India le ragazze non sono le benvenute: se una donna dà alla luce una bambina sono guai seri per quella madre che è insultata, torturata e cacciata di casa e, in alcuni casi addirittura uccisa. Quindi molte persone vanno a fare delle ecografie per scoprire il sesso del bambino e se vengono a sapere che è una ragazza spesso preferiscono abortire, ma se malauguratamente la bambina nasce viene subito uccisa o per annegamento, avvelenandola o strozzandola. Pertanto il rapporto tra i sessi è completamente distorto, l’India sta marciando avanti su molti fronti, ma quando si tratta del rapporto tra i sessi è completamente in ritardo: il numero di bambine, ogni mille maschi, è di solo 852 a causa del dilagante feticidio femminile.
Lei crede che questo fenomeno sia solo concentrato in India o ha notizia anche di abusi su donne indiane da parte degli uomini che vivono all’estero? È sufficiente allontanarsi dalla propria terra per essere salve, o questa mentalità le segue anche oltre confine?
Dovunque vadano gli uomini indiani, la loro mentalità non muta perché è quella che conoscono fin dall’infanzia, ovvero che le donne sono inferiori agli uomini e che possono essere usate come e quando vogliono. Ovviamente nei paesi stranieri non possono uscire e violentare altre donne, ma ogni giorno una donna indiana è sottoposta a stupro da parte del marito; la maggior parte dei matrimoni sono combinati dai genitori, i matrimoni d’amore in India sono guardati dall’alto in basso, e quando una ragazza e un ragazzo si sposano per amore il più delle volte sono poi messi a morte dai loro genitori: si tratta di un fenomeno comune che è conosciuto come delitto d’onore. Nei matrimoni combinati una donna è quotidianamente stuprata, ogni giorno o un paio di volte al giorno. La donna viene violentata da un uomo che lei non ama, il matrimonio è una prostituzione legalizzata, e se una donna non vuole andare a letto con lui allora il marito può rivolgersi ad un tribunale al fine di ripristinare i diritti coniugali, poiché nel diritto indiano una donna sposata deve dormire obbligatoriamente con l’uomo che ha sposato. Sono stupita di come il caso dello stupro a Delhi abbia ottenuto l’attenzione del mondo, perché i casi di stupro in India sono una quotidiana consuetudine da molto tempo prima che io nascessi. Tante donne, ragazze e bambine sono regolarmente violentate, poi torturate e bruciate, ma nessuno ha mai fatto nulla e improvvisamente con questo recente caso di stupro tutti si sono svegliati ed hanno iniziato a protestare. Ma nulla cambia, tutto si spegne e siamo tornati alla quotidianità in cui le donne vengono violentate e gli stupratori restano impuniti. Questa è la mia India, la mia India scintillante, in cui le donne non sono rispettate, vengono violentate, torturate ed uccise. Una terra che amo dal profondo del mio cuore ma che non potrà mai veramente brillare nonostante i passi avanti che riesce a compiere negli altri settori.
Suona inquietante che nel Bengala occidentale, dove sono state stuprate recentemente quattro bambine dai 5 ai 10 anni, il ministro dell’istruzione T. Thiagarajan abbia deciso di introdurre l’uso obbligatorio di un soprabito per le studentesse, per arginare gli abusi sessuali.
Il Ministro dell’istruzione del West Bengal ha ragione in un certo senso, le ragazze vanno in giro con vestiti che espongono i loro corpi e questo eccita gli uomini traducendosi poi in stupro. Spesso le ragazze ostentano i loro fidanzati, baciandosi volgarmente in luoghi pubblici come alberghi, teatri, autobus o treni. L’India è diversa dai paesi occidentali, qui c’è troppa povertà; la maggior parte degli uomini viene da villaggi lontani per cercare lavoro nelle grandi città lasciando le loro mogli a casa, ed il desiderio sessuale è un fenomeno naturale degli esseri umani, perciò quando questi uomini vedono le coppie avviluppate, con donne seminude, si eccitano e poi avvengono gli stupri.
Quanto contano per lei le caste in questa piaga?
Il sistema delle caste non ha un collegamento diretto con lo stupro, ma in rarissimi casi sì, come quando le casta superiori indù vogliono soggiogare coloro che provengono da una casta inferiore, come Dalit e Advasees al fine di terrorizzarli, stuprando le loro donne, ma questo è raro.
Per concludere, cosa ne pensa delle Gulabi Gang, le donne capitanate da Sampat Pal Devi, che armate di bastone di bambù e sari rosa difendono le donne indiane dalle violenze dei mariti?
La Gulabi Gang sta facendo un buon lavoro, ma questo non può avere successo nel nostro paese, perché fin dall’infanzia è inculcato nella psiche di una ragazza che suo marito è superiore a lei in tutto, lui è il suo Dio, la cui parola è legge. Quando la ragazza lascia la casa dei genitori il giorno del suo matrimonio la madre le dice che da ora lei potrà abbandonare la casa del marito solo dentro una bara e non prima di questo. Nessuno può spezzare questa tradizione dalla mente di una donna, anche se la Gulabi Gang salva una donna dall’ira di suo marito, poi comunque quella donna dovrà tornare a vivere con lui, perché nessuno nella sua famiglia darà alcun supporto ad una donna che ha lasciato la sua casa del marito, nemmeno i suoi genitori.
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Non volevo postarlo ancora, ma dopo l’ennesimo caso di stupro su due ragazzine in India, non posso non condividere ancora le parole della mia amica scrittrice indiana. DISGUSTATO:
I agree this article,
a sad truth always born woman who is already condemned to suffer his ignorance inferiority male,who is pleased with this superiority of any caste belongs.
Both in the slams where they can run after making a gift of a little girl understandable hunger,and in other places where women dressed in real silk and scented delude themselves that they have reached an almost equal rights.
I sincerely hope that people find the courage of a change in his wonderful country.
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Le donne indiane sono di una sensualità e femminilità disarmante!! si muovono nei loro sari con una grazia da principesse! i loro occhi hanno una profondità in cui ci si puòi perdere a cercare il proprio destino!! rimango sempre incantato!! come tutte le donne hanno una forza incredibile in qualsiasi avversità!! lavoratrici infaticabili, riescono a sorridere anche nella peggiore miseria!! Meriterebbero il rispetto che deve essergli dovuto e il riconoscimento per ciò che fanno tutti i i giorni e ciò che sopportano!! Sono la vera bellezza e ricchezza dell India! peccato che il governo Indiano non fà nulla per loro.. anzi.. spero che un domani questi angeli possano nascere in un India migliore che le ami e le rispetti e gli regali la libertà di essere e di amare!.