Diario dall’Australia: da Brisbane a Melbourne, in attesa di capire se rinnovare il visto

Decima puntata del diario australiano di Eleonora Dutto (scopri qui le altre puntate).

Dopo un mese e 2000 km percorsi in macchina attraversando la costa Sud-Est dell’Australia, sono arrivata a Melbourne per trascorrere qui la seconda parte del mio visto australiano.

Non appena si mette il naso fuori da una grande città lo scenario cambia totalmente: subito fuori da Brisbane ho ritrovato oceano, spiagge interminabili, riserve naturali, animali selvaggi inaspettati e, soprattutto, un’infinita di giovani da tutto il mondo con il working holiday visa, in viaggio “nella terra bruciata dal sole” (cit. Bill Bryson).

Il nuovo capitolo della mia avventura nel Down Under sarà incentrato sul capire se ho intenzione di rimanere quaggiù a lungo oppure se concluderò la mia esperienza con la scadenza del mio visto a luglio. Nel caso decidessi di rimanere, dovrei dedicare intensamente i prossimi cinque mesi nel vagliare le soluzioni migliori: l’Australia lascia aperte diverse porte agli stranieri per vivere nel paese, incorniciate però da condizioni burocratiche ed economiche molto rigide.

L’opzione più immediata e comune dopo aver avuto il primo anno di visto Working Holiday è quella di lavorare per 3 mesi in una farm per poter richiedere il rinnovo del visto per un secondo anno (per i dettagli vedi articolo sul fruit picking).

Una chance interessante è quella di ottenere uno sponsor da un’azienda, ovvero un datore di lavoro che si renda disponibile a pagare il visto e offrire un posto di lavoro per due anni, durante i quali quell’impiego dovrà essere esclusivo. L’azienda può essere di qualsiasi tipo, dalla caffetteria ad ogni tipo di professione, ma non è facile conquistare la fiducia di uno sponsor. Tale chance è molto ambita perché consente in seguito di richiedere un permanent visa: il visto indeterminato di residenza che concede gli stessi diritti di un cittadino australiano, eccetto il voto.

Ultima carta utile è scegliere di frequentare un’università, un master, un corso di inglese, etc.: con qualsiasi tipo di percorso di formativo si può richiedere uno student visa. In questo caso potrei rimanere in Australia tanto tempo quanto è lungo il corso che scelgo, rinnovando l’iscrizione fin quando non avrò escogitato una nuova soluzione. È un visto molto dispendioso: tutti i percorsi di studio sono particolarmente onerosi e bisogna pagare i costi di assicurazione sanitaria in anticipo.

I limiti dello student visa sono la possibilità di lavorare ufficialmente solo per 20 ore settimanali e l’obbligo di frequenza dei corsi per l’80% , pena l’immediato ritiro del visto. Ognuno di questi visti ha un costo che varia tra i 250 ai 450 dollari; esistono anche altre strade anche più costose, quelle che ho elencato sono le opzioni fattibili per il mio caso.

Non appena arrivata a Melbourne ho tentato seriamente per 2 giorni di trovare un lavoro in farm, per poter giocare la carta del rinnovo nell’eventualità volessi restare, ma non ne è scaturito nulla. In compenso una stanza in un favoloso ed economico appartamento di fronte al mare ed a 15 minuti di bicicletta dal centro di Melbourne mi è piovuto fra le braccia, così come ho facilmente trovato un lavoro come cameriera e uno posto nella stessa catena di caffetterie in cui lavoravo a Brisbane.

Vorrà dire che per ora mi fermerò a Melbourne per qualche mese a riflettere sul da farsi, guardando l’oceano… Not too bad!


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