Secondo quanto riportato dalla tv satellitare al-Arabiya, il governo egiziano ha smesso di rilasciare licenze per la vendita di alcolici persino nelle aree turistiche del Cairo, di Alessandria e di altre grandi città. Resterebbero valide fino a scadenza le licenze rilasciate finora, ma non ne saranno concesse di nuove. Sebbene la motivazione ufficiale sia quella di “ridurre gli episodi di violenza e altri comportamenti deviati”, per gli oppositori del presidente Mohamed Morsi e dei Fratelli Musulmani ci sarebbero esclusivamente ragioni religiose dietro il provvedimento.
Ahmed Abdulhay, un residente del Cairo e contrario al governo islamista, ha dichiarato ad al-Arabiya che “soltanto una minima parte di egiziani beve pesantemente” e che questo è solo un modo delle autorità per “imporre le loro idee”. “La gente che beve sa dove deve andare”, ha dichiarato Abdulhay riferendosi alla non efficacia del proibizionismo. Già nel dicembre 2012 il governo di Morsi aveva incrementato notevolmente le tasse sugli alcolici, poi ripristinate al valore originale dopo le numerose critiche.
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