Tra i bimbi di strada a Nuova Delhi, per salvarli da dipendenze, furti e violenza

di Giovanna Ruggeri

Una passeggiata di due ore per le viuzze di Paharganj, animato quartiere di Nuova Delhi, sotto la guida di un ex ragazzo di strada. Con questa proposta l’organizzazione Salaam Baalak Trust consente ogni giorno a decine di visitatori da tutto il mondo di calarsi nella realtà della vita di strada, con gli occhi di chi l’ha realmente vissuta dovendo affrontare disagi di ogni tipo. Fondata nel 1988 l’organizzazione indiana opera a Nuova Delhi e dintorni fornendo cure, accoglienza e servizi di supporto alla crescita personale a circa 3500 bambini l’anno.

In India il fenomeno dei bambini di strada è largamente diffuso, non esistono dati ufficiali ma si stima che solo a Nuova Delhi, con la sua popolazione di circa 15 milioni di persone, arrivino alla cifra di 100.000. La formula delle passeggiate guidate, con donazione minima di pochi euro, è stata introdotta da alcuni anni come elemento supplementare di sensibilizzazione e raccolta fondi in supporto alle attività dell’organizzazione. Per i ragazzi che fanno da guida rappresenta un’opportunità per migliorare la loro padronanza della lingua inglese, la capacità di parlare in pubblico e di relazionarsi con l’altro.

La visita inizia nei pressi della stazione centrale dei treni, è lì che giornalmente una parte dei bambini arriva e si ferma, spesso dopo aver affrontato un lungo e faticoso viaggio da zone remote dell’India. Alcuni di loro sono orfani, altri provengono da una famiglia che non ha i mezzi per prendersi cura di loro, altri ancora scappano da abusi sessuali.

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La nostra guida locale si presenta, ha 17 anni e si chiama Ajay, giovane ragazzo con uno sguardo profondo e tanta voglia di farsi ascoltare. Accompagnati dai suoi personali racconti, ogni oggetto apparentemente banale si carica nella mente di nuovi significati, trasmessi dalle sue percezioni. Un vecchio carrello porta bagagli assume così le sembianze di un giaciglio di fortuna per la notte. Una bottiglia di plastica gettata per terra diventa un prezioso oggetto che, consegnato ai chioschi di raccolta, permette di racimolare qualche spicciolo. “Tutto ciò che riuscivo a rimediare per strada dovevo consumarlo in giornata, per evitare di diventare un bersaglio di furti e aggressioni”, spiega Ajay.

Durante il percorso è prevista una breve sosta ad uno dei sette centri di contatto della Salaam Baalak Trust, si tratta di punti di prima accoglienza per fornire ai bambini appena arrivati del cibo, abiti, servizi igienici, cure mediche e psicosociali, inclusi percorsi di disintossicazione da alcool e droghe.

Nel corso della camminata la guida locale condivide la sua storia personale e risponde alle domande sulle differenti problematiche legate alla vita di strada. Ajay racconta: ”Vengo da Mumbai, all’età di sette anni mi sono smarrito durante un grande festival e non ho più ritrovato i miei genitori. Dopo alcuni anni trascorsi senza punti di riferimento, tra furtarelli e dipendenza da colla, ho raggiunto uno dei centri della Salaam Baalak Trust e non lo ho più lasciato.”

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La visita si conclude presso una delle tre case di accoglienza destinate all’ospitalità di bambini e ragazzi dai 5 ai 18 anni, un quarto alloggio dell’organizzazione è riservato invece a dare sostegno e riparo a bambine e ragazze nella stessa fascia di età.

La casa è un vortice incontenibile di energie, sprigionate da piccoli ometti che giocano, lottano, ballano, scherzano. Ognuno di loro segue programmi di istruzione, informatizzazione, arti creative ed orientamento al lavoro. All’ingresso, una bacheca con foto e articoli celebra i ragazzi che in passato hanno raggiunto importanti traguardi diventando chi attore, chi ingegnere, chi insegnante di karate, chi un fotografo affermato.

Ajay sta completando i suoi studi superiori e si sta impegnando per poter realizzare nuove esperienze di vita in America. Il passato – seppur indimenticabile – è ormai alle spalle, e quando gli si chiede se ha superato i nodi critici della sua infanzia, incluso il problema delle dipendenze, con un sorriso ammette: “Ne ho mantenuta una, non riesco a fare a meno di consumare… cioccolata.” Una sana e dolce dipendenza. Beata gioventù, recuperata.

Per maggiori informazioni sulla Salaam Baalak Trust: http://www.salaambaalaktrust.com

 

 


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