“Abbiamo preso da bere ad un bar vicino al lungomare. Abbiamo camminato e girovagato per le strade di Valona, questa misteriosa città. Siamo arrivati nelle zone più anguste, più isolate. Ne ho scoperto i tanti e diversi volti. È come una matrioska. Dentro di essa ci sono tante altre città, via via che la scopri ti svela altre parti di sé: in una parte sembra di essere a Beirut, in un’altra nel Sud Italia, in un’altra parte ancora sembra di trovarsi a Cipro o in Turchia e così via. Ma poi provi certe sensazioni, vedi certe cose e senti certi odori che ci sono solo qui e allora di colpo ti ricordi di essere in Albania, in questo paese pazzesco che è l’Albania”. Il libro “I profumi delle arance di Valona” accende i riflettori sulla piccola Albania, il Paese delle aquile, che dista solamente 70 km dalle coste pugliesi, ma che rappresenta una delle nazioni europee meno conosciute in Italia.
Durante la presentazione del suo libro, svoltosi il 12 marzo scorso a Firenze presso la biblioteca comunale Thouar, la giovane scrittrice Francesca Masotti ha raccontato il suo viaggio in Albania, la stessa Albania che gli ha dato l’input per poter scrivere il suo piccolo romanzo. Il testo racconta la storia di una madre e di una figlia che, dopo tanti anni, fanno ritorno in Albania, lo stesso paese di cui sono in parte originarie, dove ritrovano i parenti e fanno nuove conoscenze con nuove persone.
La stessa Albania può essere considerata protagonista assoluta del romanzo, in quanto la scrittrice riporta informazioni dettagliate delle città più importanti del paese, oltre all’intreccio tra la storia e le avventure dei protagonisti. «Sono rimasta colpita dalle contraddizioni che ho visto in Albania – afferma la giovane scrittrice toscana – un paese dalle mille sfaccettature. Nello stesso territorio ho potuto vedere il classico affiancato al moderno, ho visto chiese costruite accanto a moschee, ho visto la povertà ed il benessere. L’Albania è un paese ricco dal punto di vista culturale, dal punto di vista naturalistico e sociale. In questo paese hanno conservato usi e costumi, sanno accogliere gli ospiti e farli sentire a casa loro, un po’ come è successo a me».
Alla presentazione del romanzo, oltre all’autrice, sono intervenuti anche Arber Agalliu (fondatore di RAT – Rete albanesi in Toscana), Boiken Sinaj (rappresentante del gruppo studentesco albanese Milosao dell’Università di Pisa), Esmeralda Musaka ed Eglantina Nikaj (rappresenti del gruppo studentesco albanese dell’Università di Firenze).
«Non è molto frequente trovare dei giovani che, al posto delle isole greche o delle città europee più gettonate, scelgano di visitare l’Albania – continua l’esponente della RAT – un paese questo sconosciuto a decine di milioni d’italiani. Ero abituato a far conoscere il mio paese parlando alle persone che incontravo per strada, mentre adesso grazie anche a questo libro e all’esperienza di Francesca so come viene vista l’Albania dai giovani italiani».
Durante l’incontro, l’autrice del libro ha presentato una serie di fotografie scattate nel suo viaggio in Albania, che ha commentato non solo con gli ospiti ma anche con il pubblico presente che si è mostrato molto interessato alla serata dedicata al Paese delle aquile.
Profilo dell'autore
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Odio ripetere il mio nome due volte quando mi presento agli altri, come odio rispondere a chi mi domandano se mi trovo meglio in Italia o in Albania. Io mi sento un italiano albanese a Firenze, ed un albanese italiano a Tirana.
Tra le varie collaborazioni in Italia ed in Albania c'è anche quella con ToscanaTv. All'interno del programma "Toscana senza frontiere" riporto la bella faccia dell'immigrazione, attraverso reportage e interviste da me realizzate.
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