Ecuador, Foresta Amazzonica in vendita alle multinazionali

Vendesi foresta amazzonica, astenersi perditempo, richiesta massima serietà. L’Ecuador ha deciso di mettere all’asta le proprie foreste (ben tre milioni di ettari) e di conseguenza anche le risorse che queste custodiscono (tra cui legname e petrolio). Se continuare a mantenere i costi della sicurezza e della pulizia di questi territori è diventato troppo dispendioso, che se ne occupino le multinazionali.

Esponenti del governo stanno ora raggiungendo le principali città straniere per proporre a manager di grandi aziende – soprattutto nel ramo del petrolio e della lavorazione dei suoi derivati – un pezzo del proprio polmone verde. Houston, Parigi e poi Pechino, per ora; particolarmente interessate sarebbero la China Petrochemical e la China National Offshore Oil (va ricordato che il paese sudamericano ha un debito di 7 miliardi di dollari – circa il 10% del suo Pil – nei confronti del Gigante Asiatico).

Al netto di considerazioni ambientali e ideologiche, c’è anche un altro aspetto da valutare. Stando a quanto denunciato dalla ong Amazon Watch almeno 7 popolazioni indigene, in caso la vendita dovesse andare in porto, sarebbero private della terra che abitano da secoli. Ma per il Ministero degli Idrocarburi non ci sono alternative; il ministro Andrés Donoso Fabara sostiene infatti che le contestazioni degli indigeni siano strumentali: “Questa gente ha un’agenda politica e non tengono conto dello sviluppo e della lotta alla povertà”, ha dichiarato commentando le proteste locali, come riporta Repubblica.


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