Mary ha 53 anni ed è lesbica. Ora vive in Inghilterra ma le autorità vogliono deportarla in Uganda, suo paese d’origine e nazione dove vige la legge anti-omosessualità. Mary è scappata dalle persecuzioni per vivere serenamente una vita dove esprimere la sua sessualità, una serenità che vuole essere impedita dalle autorità inglesi.
Il Gruppo EveryOne ha lanciato un appello urgente insieme al Movement for Justice, alle istituzioni inglesi, all’Unhcr, al Parlamento Europeo affinché la deportazione di Mary Kiwanuka Nakku sia evitata. Nel comunicato il Gruppo scrive: “Noi sappiamo cosa accade se rifugiati omosessuali vengono deportati nei paesi dove la cultura dominante è omofobica. Noi chiediamo ai politici dell’Inghilterra e del Parlamento Europeo e alle Nazioni Unite di salvare un’altra vita umana”.
Mary attualmente è nel centro di detenzione di Yarl’s Wood, in attesa dell’espulsione che dovrebbe avvenire mercoledì 10 aprile alle ore 20 con un volo della Kenya Airway, la compagnia aerea che deporta i richiedenti asilo in Uganda. Già due settimane fa un’altra donna Christine, stava per subire la stessa sorte, ma il Gruppo EveryOne ha bombardato con chiamate, mail e fax la Kenya Airways e l’Alta Commissione Kenyota, impedendo la deportazione.
Sempre nel comunicato è scritto: “Abbiamo salvato Christine e tanti altri profughi. Possiamo salvare anche Mary. EveryOne Group ha dimostrato che non è inutile, perché le istituzioni ascoltano le voci di protesta, quando crescono e diventano un coro che chiede giustizia e vita. Scriviamo alle linee aeree del Kenia, ma anche alle istituzioni internazionali:
guterres@unhcr.org, npillay@ohchr.or, commissioner@coe.int – agli europarlamentari amici:michaelcashman@phonecoop.coop, sarah.ludford@europarl.europa.eu – al governo inglese:chris.attwood@homeoffice.gsi.gov.uk, research@justice.gsi.gov.uk,public.enquiries@homeoffice.gsi.gov.uk
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