Il giudice David Campbell, operante in un distretto dell’Arizona, ha sentenziato una decisione che farà certamente discutere: i giovani immigrati, giunti nello Stato e rimasti grazie al Deferred Action for Childhood Arrivals voluto da Obama, non potranno ottenere la patente di guida. Sicuramente una bella, e inaspettata vittoria per il governatore repubblicano dello stato, Jan Brewer.
Il giudice, che aveva già ascoltato le parti in causa giovedì scorso, ha stabilito che, nonostante l’amministrazione Obama abbia emanato delle leggi a favore degli immigrati – tra cui anche appunto alcune facilitazioni finalizzate alla ricerca di lavoro – le leggi dello stato dell’Arizona hanno la prevalenza su quelle federali, ed appunto, in Arizona se non si ha un permesso di lavoro, non si può avere la patente.
Naturalmente il governatore Brewer ha applaudito la decisione: “Questa parte della sentenza”, ha dichiarato Brewer secondo quanto riporta il Los Angeles Times, “non è solo una vittoria per lo stato dell’Arizona, è una vittoria per i diritti degli stati, lo stato di diritto e principi base che guidano processo legislativo della nostra nazione e la divisione del potere tra il governo federale e quello statale”.
Il programma pro-immigrati di Obama, concretizzatosi nell’emanazione del citato Deferred Action for Childhood Arrivals, prevede la protezione di giovani lavoratori arrivati illegalmente negli Stati Uniti, proteggendoli dal rimpatrio e concedendo l’autorizzazione a lavorare nel Paese per due anni, appunto concedendo a loro anche l’acquisizione della patente; naturalmente ogni Stato sta acquisendo poco alla volta, ed a proprio modo, questo “nuovo corso”, tuttavia l’Arizona si è subito opposta, ottenendo il respingimento proprio sulla “questione patente”.
Naturalmente sono di ben altro avviso gli oppositori, specie di quel gruppo di persone che, proteggendo i diritti degli immigrati dello stato dell’Arizona, hanno dichiarato di citare in giudizio Brewer e la decisione di Campbell, in quanto incostituzionale. Particolarmente agguerriti sono i membri dell’American Civil Liberties Union, che hanno dichiarato la loro totale opposizione alla sentenza, e che andranno avanti nella battaglia, fin quanto la decisione del giudice Campbell non sarà capovolta e Brewer sconfitto.
Questi giovani immigrati, che vengono da paesi limitrofi agli States e rientranti nel programma di Obama, vengono chiamati “dreamers”, ossia “sognatori”: si stima che circa 80mila giovani in Arizona, e 1,76 milioni a livello nazionale, sono coperti dal programma di Obama, secondo il Migration Policy Institute; mentre, a partire da fine marzo, il governo federale aveva accettato 472.004 le richieste per il programma di azione differita. Di tali applicazioni, 268.361 sono stati approvati e 1.377 negato. Il resto sono ancora in fase di revisione.
La decisione del’Arizona ben evidenzia il caos che regna a livello nazionale: da una parte Washington che ha già emesso la legge e molti stati che si preparano ad assimilarla, mentre nello stato del sud ovest, non è ancora chiaro come si uscirà da questa empasse creata dal duo Brewer – Campbell.
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