A 87 anni, nel carcere Marcos Paz in provincia di Buenos Aires, il macellaio argentino Jorge Rafael Videla ha smesso di vivere.
IL COLPO DI STATO – Era il marzo del 1976 quando Videla con un colpo di stato militare depose il governo di Isabel Martínez de Perón e prese il potere. Da quel momento, fino al 1981, il suo regime uccise più di duemila persone e fece scomparire nel nulla più di trentamila persone. Avveniva inoltre la raccapricciante prassi del sistematico rapimento dei neonati dei desaparecidos (procedendo così verso la “ristrutturazione nazionale”, attuata tramite l’eliminazione fisica e segreta degli oppositori).
VOLI DELLA MORTE – I dissidenti venivano sequestrati e portati in centri clandestini di detenzione dove venivano torturati e, molto spesso, uccisi. L’occultamento dei cadaveri avveniva anche in mare, con i voli della morte, ossia il trasporto delle vittime, spesso ancora vive, a bordo degli Hercules dell’esercito argentino e fatte precipitare nell’oceano o nel Rio de la Plata.
TORTURE – Dopo la fine della dittatura le persone che erano state torturate, così come gli aguzzini, fornirono dati estremamente dettagliati sulle pratiche disumane attuate dalla dittatura. I supplizi più utilizzati erano scariche elettriche ad alto voltaggio (specialmente nelle parti delicate del corpo quali genitali, capezzoli, orecchie, gengive), ustioni alle ferite tramite sigarette oppure piccoli lanciafiamme (con fiamme lunghe circa 30 centimetri),rottura delle ossa delle mani e dei piedi, ferimento dei piedi con spille od oggetti appuntiti, pestaggio a sangue delle vittime (in caso non si volessero lasciare segni evidenti, venivano utilizzati sacchetti di sabbia), immersione del viso in escrementi fino al soffocamento.
LA CONDANNA – Un anno fa il tribunale di Buenos Aires condannò il macellaio Videla a 50 anni di carcere per gli orrori del suo regime. Orrori che – come denunciò inizialmente il giornalista Horacio Verbitsky trovando poi un riscontro in una confessione dello stesso Videla – non erano nascosti ai vertici della Chiesa.
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[…] Le destre, che hanno fatto da padroni durante la guerra fredda, sono ferme in pochi paesi dove persistono le ex-oligarchie militari o in Colombia, ultimo grande baluardo filo-statunitense (dove si sono intavolati i primi tentativi di trattare la pace con FARC e ELN) e il sempre solido Messico governato dall’autoritarismo del Partito Rivoluzionario Istituzionale (il 2013 è stato anche l’anno in cui a 87 anni, nel carcere Marcos Paz in provincia di Buenos Aires, il macellaio argentino Jorge Rafael Videla ha smesso di vivere). […]
[…] La sua morte ha provocato una reazione unanime tra i gruppi in difesa dei diritti umani dell’Argentina, che esultarono alla notizia della condanna e della carcerazione. […]