Una famiglia rifugiata siriana, il cui figlio ha tentato il sucidio con auto immolazione, dovrà pagare 40 mila dollari per le cure in ospedale. Lo ha raccontato il padre del ragazzo al The Daily Star.
“Quando ho parlato con l’ufficio contabile dell’ospedale, mi hanno detto che mio figlio avrebbe avuto bisogno di 40 giorni di trattamento al costo di 1,000 dollari al giorno” – ha raccontato il padre Mahmoud Yousef “ – sono troppi soldi per chiunque, specialmente per dei rifugiati”.
Ahmad Yousef, 19 anni, rifugiato di Manbij in provincia di Aleppo, è dovuto scappare dalla sua casa nel distretto di Barbour a Beirut a causa dei bombardamenti. Domenica sera ha provato a suicidarsi cospargendosi di benzina e appiccando il fuoco, a causa di debiti che non poteva ripagare.
Il gesto di Ahmad è stato uno shock per amici e parenti, i quali hanno detto che in questi ultimi mesi il ragazzo sembrava di buon umore, anche se ultimamente aveva lavoro saltuari ed era in attesa di un futuro migliore.
Tuttavia dai racconti è venuto fuori che due settimane fa Ahmad stava guidando la macchina di un suo amico, quando ha avuto un incidente che gli è costato 4,000 dollari. Un debito troppo alto da ripagare che lo ha portato a fare il disperato gesto.
Il trattamento iniziale per le sue ustioni di terzo grado, avrà un costo di 40mila dollari (10 volte di più del suo debito iniziale), e nel caso dovesse sopravvivere l’intervento di chirurgia ricostruttiva avrà ulteriori costi.
“Noi siamo per prima cosa preoccupati per la sua salute” ha detto il cugino di Ahmad, Khaled Yousef. Per questo motivo Mahmoud, il padre del ragazzo, ha proposto che tutti in famiglia vendano il loro rene per salvare la vita di Ahmad.
Inoltre la famiglia spera che la storia del tentato suicidio incoraggi qualche ente di beneficenza a coprire le spese del ricovero e a prestare maggiore attenzione alla situazione dei profughi siriani (2,5 milioni in tutta la regione).
Ahmad è uno dei tanti rifugiati siriani che nei mesi scorsi ha deciso di togliersi la vita. A gennaio, un uomo palestinese di Damasco si è ucciso perché non poteva più sostenere la propria famiglia.
L’ultima settimana, l’UNHCR ha annunciato che i siriani nel Libano avrebbero dovuto pagare l’assistenza sanitaria a causa di carenze di fondi a fronte di un aumento del numero di rifugiati.
In Libano ci sono 650mila rifugiati. Circa 3000 persone al giorno attraversano il confine a causa delle violenze in Siria, un numero che è destinato a raggiungere 1,2 milioni di unità alla fine dell’anno.
Adrian Edwards, portavoce dell’UNHCR, ha detto all’inizio del mese che l’assistenza sanitaria per i profughi siriani è la prima emergenza. Parlando ad una conferenza stampa, ha detto: “I servizi di prevenzione, il trattamento delle malattie croniche, e le spese mediche non sono sufficienti, nonostante il sostegno fornito dai governi e dalle agenzie umanitarie”.
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