L’ultima mossa del governo Samaras in Grecia: carcere ai professori che scioperano

Il Governo greco di Antonis Samaras sembra avere le idee molto chiare su come rimettere in moto l’apparato statale e non va tanto per il sottile nelle proprie soluzioni.
Carcere ai professori che scioperano: questo sembra essere il rimedio studiato dalla fazione conservatrice per far fronte ai tagli della spesa pubblica e alle crescenti manifestazioni di protesta per le condizioni lavorative e di accesso ai servizi, quasi paragonabili a quelli del terzo mondo.

La norma è stata emessa 2 giorni fa in un bollettino ufficiale dal governo, emanato tenendo in considerazione il previsto sciopero dell’Olme, il sindacato di categoria, per la giornata del 17 maggio, data in cui è fissato l’inizio degli esami di selezione universitari.

Stando a quanto trapela da fonti di stampa internazionale, nel decreto sarebbero state inserite delle norme liberticide. Si parla di mesi di carcere per il solo accingersi a frequentare manifestazioni di protesta forzose.

“Il governo deve salvaguardare gli esami di ammissione universitaria, minacciati dalle decisioni dell’Olme” ha dichiarato alla stampa il ministro della pubblica istruzione Konstantinos Arvanitópulos, non distaccandosi dalle parole di Simos Kedikoglou, il portavoce del governo, che ha parlato di “uno scherzo per il pubblico interesse” e di un “tentativo di tenere in ostaggio 100mila famiglie”.

Per quanto concerne la minaccia di reclusione, sembra che questa sia una costante nell’azione dell’esecutivo Samaras; un provvedimento tuttora in attesa di convalida prevede, ad esempio, la possibilità di istituire carceri ad hoc verso coloro che non saldano i proprio debiti con lo Stato.

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A far seguito all’ultimo provvedimento non sono ovviamente mancate proteste e recriminazioni. “Il decreto è vergognoso e terrificante” – ha dichiarato alla radio privata Skai il segretario generale del sindacato Olme Zemis Kosyfakis. “Non solo proibisce il diritto di sciopero, ma anche la possibilità che possa essere dichiarato”.

Il portavoce legale del sindacato ha inoltre annunciato ricorso al Consiglio di Stato, la più alta corte della Greica. Una posizione che ha visto concorde anche il principale partito di opposizione il cui deputato Dimitris Papadimulis, ha ricordato che si tratta dell’ottava misura recessiva in otto mesi per quanto riguarda gli scioperi. A sostegno dell’Olme sono giunti anche i sindacati del Gse e del Adedy.
Lo sciopero avrà come motivo principale la stretta di austerity al settore la quale potrebbe concretizzarsi tramite aumento delle ore e tagli al personale. Assemblee permanenti saranno inoltre costituite alle quali potranno partecipare tutti gli insegnati della scuola secondaria del Paese. Le ultime attività di protesta per quel che riguarda l’unico sindacato della scuola secondaria ha prodotto 25 giorni di sciopero nel 2006 e 9 settimane nel 2007.

 

Alex Bizzarri


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