E’ nelle sale cinematografiche italiane “No – i giorni dell’arcobaleno” di Pablo Larraìn, interpretato dall’attore messicano Gael Garcia Bernal (protagonista in molti film sudamericani, tra cui Amores perros, Y tu mamà también, Il crimine). Presentato lo scorso anno alla 65esima edizione del Festival di Cannes, nel quadro della “Quinzaine des Realisateur”, il film cileno ha ottenuto anche una candidatura agli Oscar 2013 come miglior film straniero.
“No”, un titolo secco e deciso, come la scelta del popolo cileno. Il nuovo film del famoso regista cileno narra il Cile del 1988, quello che prese una forte posizione contro il dittatore Augusto Pinochet, che si ritrovò costretto a indire un referendum per far scegliere al popolo se porre fine alla dittatura o meno. I cileni optarono per il “no”, tornando a libere elezioni l’anno successivo.
LA TRAMA – La pellicola vede il ritorno sul grande schermo dell’attore messicano Gael Garcia Bernal, nei panni di Renè Saavedra, il giovane pubblicitario che, persuaso dagli oppositori di Pinochet, con le sue idee carismatiche e stravaganti , riesce a elaborare una campagna referendaria vincente a favore del “no” al regime. Il ragazzo decide di trasmettere un messaggio più simpatico: rifacendosi allo spot di una bibita, suo lavoro precedente, Renè raccoglie immagini di vita quotidiana, in cui la gente sorride dinanzi a un futuro più sereno e finalmente democratico. Così facendo, il giovane riuscì a ridare speranza al popolo cileno da anni oppresso e sfiancato dal regime.
LO SCOPO DEL REGISTA – Dopo “Post Mortem” e “Tony Manero”, il regista Pablo Larrain torna a parlare del suo Cile, questa volta con un approccio più umoristico, grazie alle idee nuove e innovative del giovane e ambizioso protagonista. La sfida tra i sostenitori di Pinochet e i suoi oppositori diviene infatti umoristica perché l’una riformula le idee dell’altra fazione, cercando di convincere la popolazione a votare a suo favore. Il regista ha deciso di raccontare la storia di un Paese che aveva perso la sua libertà, ove non era possibile avanzare le proprie idee che non fossero in linea con il regime. Larraìn, inoltre, esorta lo spettatore a pensare che la libertà si può conquistare non solo con la lotta, ma anche con la creatività: sono le manifestazioni e le pubblicità che riescono ad unire il popolo cileno, dando un senso al loro futuro.
Luca La Gamma
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