A partire da novembre di quest’anno i cittadini di India, Pakistan, Sri Lanka, Bangladesh, Nigeria, Ghana e Kenya dovranno pagare un deposito di 3000 sterline per ottenere un visto d’ingresso nel Regno Unito. Il Daily Mail scrive che questa somma di denaro sarà restituita al visitatore quando lascerà il Regno Unito. Una garanzia per lo stato contro frodi e abusi legati al sistema dei visti d’ingresso.
Il governo conservatore di David Cameron insieme al suo ministro degli interni Theresa May sembrano molto decisi nel riformare il sistema di immigrazione, un sistema che ha arrecato molti problemi allo sviluppo economico della Gran Bretagna. Secondo il ministro May, l’immigrazione creerebbe problemi alla “coesione sociale, alle infrastrutture, ai servizi pubblici, all’occupazione e ai salari”; una posizione, questa, che certamente non valorizza gli aspetti positivi determinati dall’immigrazione, quali l’arricchimento culturale di una paese nonché i contributi economici degli immigrati all’economia britannica.
Il ministro ha sottolineato che questo provvedimento renderà il sistema di immigrazione più selettivo e tale da accogliere la “parte migliore” del flusso migratorio nel Regno Unito. Inoltre questo progetto potrà dissuadere coloro che intendessero soggiornare illegalmente nel paese una volta scaduto il visto turistico, frenando il flusso migratorio nell’ordine di non più di 100 mila persone entro il 2015. Come sottolinea il Sunday Times, il provvedimento sembra una manovra atta a contenere lo sviluppo politico del partito euroscettico Ukip, che ha ottenuto consensi straodinari grazie alla propaganda anti-immigrazione.
Il progetto riguarderà inizialmente i soggetti che hanno più di 18 anni con residenza nei citati paesi, che dovranno così depositare 3000 sterline per la richiesta di visti turistici della durata di sei mesi. L’ammontare non costituisce un’automatica “tassa d’ingresso” ma offre la possibilità di richiedere il visto per l’ingresso nel Regno Unito. Se questo progetto avrà successo, verrà applicato anche agli altri paesi con un alto numero di richiedenti visto. Una proposta considerata discriminatoria in quanto i paesi interessati sono esclusivamente quelli del Commonwealth in Africa ed in Asia.
Alessio Chen
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