Aleppo, dove l’Isis vuole annientare i rivoluzionari siriani laici

La lettera inviata dall'ISIS

Lo stato islamico non mi rappresenta” è uno slogan usato dai giovani di Shaar, un quartiere di Aleppo, per protestare contro l’ascesa dell’Isis, i qaedisti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante che due giorni fa si sono impadroniti della cittadina di Azaz, a cinque chilometri dal confine con la Turchia. Per capire la dinamica di quanto sta accadendo nella provincia di Aleppo pubblichiamo una lettera dell’Isis, interessante quanto preoccupante, contro la brigata Asifat al Shamal del Free Syrian Army.

“Aleppo , regione settentrionale , emirato di Azaz.

Mercoledì scorso abbiamo purificato la terra da quello che viene chiamato Liwa Asifat al Shamal, gruppo che Dio ha voluto smascherare davanti a tutti. Questi sono alcuni esempi del loro tradimento:

1. Hanno protetto la partenza dell’esercito di Assad e dei suoi carri armati che stavano bombardando i civili nella base aerea militare di Menagh (che è caduta dopo che l’ISIS il 5 agosto ha inviato attentatori suicidi contro chi la difendeva).
2. Nei loro siti ufficiali chiedono regole diverse da quelle prescritte da Dio.
3. Hanno ricevuto il senatore John McCain in un hangar ed erano d’accordo con lui per combattere gli islamisti.
4. Mercoledì hanno combattuto ferocemente contro i musulmani per difendere la spia tedesca (presumibilmente un medico tedesco che ha contribuito ai soccorsi, ndr) la cui fotocamera conteneva le immagini della sede ISIS, delle loro case e delle loro donne
5. Uno dei prigionieri di Asifat Al Ashamal ha rivelato che il gruppo ha lavorato con BlackWater, l’azienda anti-islamica.
6. Alcune spie di Asifat al Shamal sono state catturate e abbiamo le prove hanno lavorato con l’intelligence americana e questo è documentato in un video che renderemo disponibili on-line al più presto.
7. Hanno rubato senza distribuire i beni ai musulmani. Hanno umiliato il popolo nonostante i beni appartenessero al popolo.
8. Hanno soffocato le persone di Salama prendendo i loro soldi , molestando le donne e umiliando gli uomini.

Sulla base di tutto ciò, i nostri fratelli jihadisti li hanno combattuti ed hanno espulso questa banda criminale da Azaz perché chi si allinea con gli americani sarà con loro.

Noi assicuriamo che non siamo interessati ad oltrepassare il confine o ad altre cose. Noi diciamo a Asifat Al Shamal che la porta del pentimento è sempre aperta e che abbiamo rilasciato 30 dei loro membri dopo che si sono pentiti e che hanno giurato che non avrebbero mai più combattuto contro i musulmani .

Perdoneremo chiunque venga da noi per pentirsi prima che noi lo catturiamo. Altrimenti siamo determinati a sradicarli.”

Asifat Al Shamal ha poi risposto alle accuse dell’Isis, in particolare circa l’incontro con il senatore John McCain:

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“L’incontro con John McCain era pubblico ed ha avuto luogo dopo la consultazione con lo sceicco Omar Al Shishani (il Chechan, un jihadista straniero) che ha dato il suo benestare all’incontro. Potevamo incontrarlo in un luogo segreto, senza che nessuno lo venisse a sapere. Se avessimo voluto tradire la nostra religione e la nostra gente ci saremmo incontrati senza consultarci con nessuno. Il nostro popolo giudicherà.”

 


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