Lunedì 7 ottobre le strade di Gerusalemme hanno visto la nascita di una “marcia spontanea” contro la violenza dei coloni e contro i loro attacchi a cimiteri e luoghi di culto. Oltre un centinaio di cristiani si è incontrato alla Basilica del Santo Sepolcro per poi andare ai cimiteri anglicani e cattolici, dissacrati recentemente con graffiti razzisti sui muri e tombe danneggiate.
Il piccolo corteo, come riporta News.va, ha cantato e pregato nell’intero tragitto, denunciando gli atti di intimidazioni contro monasteri, cimiteri, chiese e moschee. “E’ stata una manifestazione spontanea per denunciare i ripetuti attacchi verso i luoghi santi, effettuati da una minoranza irresponsabile che minaccia la pacifica coesistenza tra i popoli”, ha dichiarato mons. William Shomali, vicario patriarcale a Gerusalemme.
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Per decidere, i cristiani di Gerusalemme, di fare una dimostrazione esplicita, potete immaginare il clima che si respira ovunque in quella che noi chiamiamo Terra Santa. Posso dirlo per averla respirata, l’aria pesante che aleggia ovunque, pregna di tensione , dove le differenze di condizione economica e sociale sono evidenti e appaiono foriere di violenze che, secondo me potrebbero esplodere da un momento all’altro.