Il “conflitto informale” della Russia con molti dei suoi ex stati satelliti coinvolge anche il commercio alimentare. Dopo le noci tagike, il cioccolato ucraino ed i prodotti caseari lettoni, l’ultima notizia riguarda la Moldavia ed il suo vino: Mosca ha completamente bandito l’importazione di vino (e di tutti gli alcolici) per il suo vasto mercato interno, (bissando una normativa restrittiva del 2006, che tagliava del 60% le importazioni di vino dalla Moldavia, con un costo per quest’ultima di 6,6 milioni di dollari). Con la conseguente scomparsa di prodotti alcolici moldavi dai banchi dei supermercati russi.
La ragione, ha spiegato Mosca, è il tasso di residui plastici nelle bevande, decisamente troppo alto e pericoloso per la salute. Non si è fatta naturalmente attendere la risposta del ministro dell’agricoltura moldavo, che ha dichiarato che la Russia permette tassi di residuo di plastica ben più alti in numerosi prodotti, anche primari, come ad esempio l’acqua; l’Unione Europea fa lo stesso, avendo tassi di residuo simili ai russi. Nonostante le proteste, il Cremlino si è mostrato inamovibile.
Così ora la piccola nazione moldava, che ha la più alta percentuale di occupati in agricoltura d’Europa, deve cercare nuovi sbocchi per il suo mercato vinicolo. Va detto che negli ultimi anni la percentuale di export verso la Russia era sensibilmente diminuita grazie ai nuovi mercati come Polonia, Kazakistan e Cina.
Ma a Chisinau non pensano affatto una questione di sicurezza alimentare, quanto ad una “punizione” inflitta all’ex satellite per il suo avvicinamento all’Unione Europea: nel prossimo fine settimana si terrà un vertice tra i paesi UE a Vilnius, e la Moldavia firmerà accordi economici con l’UE che riguardano il commercio, oltre che tutta una serie di serie di accordi bilaterali, incluse riforme politiche, rendendo i prodotti ed i servizi moldavi più competitivi.
Mosca non vede di buon occhio questo percorso che allontana la Moldavia dalla propria sfera d’influenza e fa sfumare la possibilità di aggregare questo paese all’unione euroasiatica già creata con Kazakistan ed il fido alleato bielorusso.
Ai tempi dell’Unione Sovietica, la Moldavia era il maggior produttore di vino e ne forniva la quasi totalità a tutti gli stati comunisti; attualmente, la nazione più povera d’Europa spera di trovare nuovi e promettenti mercati dove piazzare i propri prodotti.
Emiliano Rossano
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