“Essere omosessuale è innaturale e non un diritto umano”. Non lascia spazio a interpretazioni il presidente ugandese Yoweri Museveni all’indomani della firma del controverso provvedimento anti-gay, definendo – in un’intervista alla CNN – l’omosessualità “una questione di scelta” e gli omosessuali “persone disgustose”. La nuova legge prevede una pena di 14 anni di carcere per le persone condannate per la prima volta e l’ergastolo per la cosiddetta “omosessualità aggravata”. La caccia alle streghe è appena iniziata. Il quotidiano ugandese Red Pepper ha pubblicato nomi – e in alcuni casi anche fotografie – di 200 omosessuali del paese africano, titolando “Scoperti!” l’infausta lista nera.
“Un tragico giorno per l’Uganda e per chi ha a cuore la causa dei diritti umani”, così il Segretario di Stato Usa John Kerry ha commentato la legge omofoba. “Ora che questa legge è in vigore”, ha aggiunto Kerry, “stiamo iniziando una revisione interna delle relazioni con il governo dell’Uganda”.
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