Bugia n.3: “I governi arabi sono – sempre e comunque – con i palestinesi”

È ora che cada anche questo mito. In molti paesi arabi i palestinesi (arrivati come rifugiati dopo la Nakba) non possono diventare cittadini – coerentemente con la risoluzione 1547/1959 della Lega Araba, per “preservare l’identità palestinese” – e neanche i bambini nati da genitori palestinesi  possono avere la cittadinanza, violando l’art.7 della Convenzione dei diritti del fanciullo. Se da un lato Israele nega ai profughi palestinesi il diritto al ritorno (garantito dalla risoluzione 194/1948 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite), dall’altro molti paesi arabi hanno adottato una politica di intransigenza nei confronti della questione. Lasciando i palestinesi in condizioni spesso disumane e in totale dipendenza dalle erogazioni assistenziali delle agenzie ONU.

– Giordania
1967: I gazawi immigrati dopo la Guerra dei Sei Giorni non possono diventare cittadini giordani. Ancora oggi circa 165mila persone non possono godere della cittadinanza e dipendono quasi esclusivamente dall’UNRWA.
1970: Settembre Nero, uccisi tra i 3500 e i 5000 palestinesi.
2010: I palestinesi che hanno la cittadinanza non hanno un trattamento equo nell’esercito, nell’ottenimento delle borse di studio e nell’accesso in alcune università.

Egitto:
1949 – 1956: Ai palestinesi era negata l’istruzione e l’occupazione professionale.
2013: Centinaia di palestinesi rifugiati dalla Siria sono stati imprigionati alla frontiera.
2013: Chiuso il valico di Rafah, imprigionando de facto un milione e mezzo di Gazawi già assediati da Israele.

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Libano:
1962: Palestinesi classificati come “stranieri”. Ben 73 professioni erano negate – fino al 2010 – per i palestinesi. Ora sono “solo” 50. Non possono lavorare come fisici, giornalisti, farmacisti o avvocati. Non possono costruire case né possedere proprietà. Non sono autorizzati a vivere all’infuori dei campi profughi.
1975-78: Almeno 5000 palestinesi uccisi nella guerra civile
1985-88: Migliaia di vittime nella “Guerra dei campi”
2013: I profughi siriani di origine palestinesi iniziano a non essere più accolti nel Paese

Kuwait:
1991: Guerra del Golfo, 200mila palestinesi scappano dopo che l’esercito iracheno di occupazione uccide circa 4mila dimostranti palestinesi.

Libia:
1994-1995: Vengono espulsi circa 30mila palestinesi.
2011: Imposta una tassa speciale di 1550 dollari per i palestinesi.

Iraq:
2005: Dopo la caduta di Saddam Hussein, i palestinesi in Iraq hanno subito violenze estreme da parte dei gruppi armati. In un clima di discriminazione mediatica e politica, circa 15mila palestinesi sono stati costretti a lasciare il Paese.

Qatar:
1994: Negato il rilascio di permessi di soggiorno per lavoro ai palestinesi.

Siria:
1970:  I palestinesi non possono votare, né possedere fattorie o più di una proprietà.
2005-2008: Alle migliaia di palestinesi in fuga dall’Iraq è stato negato l’ingresso in Siria.
2012-oggi: Oltre 2200 palestinesi uccisi durante la Rivoluzione siriana. Di questi circa 150 nel campo di Yarmouk, assediato dalle truppe del regime.

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– Bugia n.4: “La Palestina era una terra disabitata”

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