Rimboccare le coperte

La capitale inglese è il posto adatto per chi vuole cambiare aria, tanto che nel centro della città troverete più stranieri che inglesi. Ci sono quartieri quasi completamente a densità straniera. Oltre agli italiani, c’è una grandissima comunità islamica (oltre all’alto numero di arabi che non vivono ma tornano spesso) poi spagnoli, turchi e un altissima percentuale di est-europei dalla Romania fino alla Russia. Ogni etnia convive con le altre e tendenzialmente ognuna in precise zone della città, non che sia una regola. Anche se quel bonaccione biricchino di Farage sta risvegliando sentimenti nazionalisti soprattutto nei riguardi degli est-europei accusati di chiedere benefit illegalmente, c’è serenità in tutte queste anime diverse che riempiono la città.
Per quanto ci concerne, anche noi tendiamo ad isolarci se non per chiusura mentale perlomeno per difficoltà linguistiche, specialmente appena si arriva a Londra con un inglese pessimo. La maggior parte degli italiani a Londra sono ragazzi che vengono per un’esperienza, lavorano, vanno per locali e si divertono per poi tornare a casa quando si stufano, Londra è una parentesi piacevole. A differenza di molti ragazzi di altre nazionalità, miei amici, che sono qui perchè hanno effettivo bisogno di soldi per aiutare le famiglie e sono costretti a rimanere a Londra non perché lo desiderino, per noi italiani raramente è lo stesso nonostante la grave crisi.

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Londra è effettivamente la terra delle opportunità quando sei giovane, perché ti permette di trovare lavoro con facilità, affittarti la tua camera e andare avanti, crescere. Tuttavia, mia opinione personale, la trovo molto meno adatta ad una permanenza a medio-lungo termine. Seppur ci sia la possibilità di far carriera, penso che la cosa migliore per chi vuole trasferirsi definitivamente qui sia avere un lavoro in mano, una professione specifica su cui concentrare tutti gli sforzi fin da subito. Per noi ragazzetti ancora tra canne, videogiochi e rimorchio selvaggio è una bella via di fuga, tuttavia piena di difficoltà e responsabilità, dal totale spreco d’esistere che sperimenteresti in Italia a meno che non abbia studi da portare a termine. Perché è così, Londra ti fa divertire ma è spietata, molti tornano dopo pochissimo a casa bruciati dall’idea che tutto fosse facile. La facilità con cui si trova lavoro, esiste in funzione del periodo dell’anno e del tuo impegno, ma anche dalla fortuna in molti casi. Aprirsi un conto, prendere il National Insurance Number, trovare una stanza e imparare a condividere con completi estranei la cucina ed il bagno sono cose cui certamente in Italia non facevi, e possono spaventare.

O perlomeno hanno spaventato me, che avevo avuto difficoltà anche a salire sull’aereo per i miei problemi di ansia. La mia fortuna è stata innanzitutto quella di non aver mai vissuto in una stanza, vivo con la mia fidanzata in un monolocale, un posto piccolo, ma nostro. Siamo stati fortunati perché paghiamo poco più di una stanza doppia e siamo in una zona ben collegata e vicina al centro, ma soprattutto perché il bagno e la cucina sono nostre. Non sarei riuscito a vivere condividendo questi due spazi, Ë qualcosa che mette i brividi al solo pensiero, roba che gli attacchi d’ansia al colloquio per ottenere il NIN o il senso di estraneità disgustata avvertita in banca erano passeggiate tra viali profumati alla calda brezza di aprile.
Insomma, cosa vuoi che facciamo? Ci trasferiamo, rimaniamo in Italia a studiare?
Mica sono una guida io, mica mi pagano se venite a vivere a Londra; io ve ne parlo, per il poco che so e che magari è anche sbagliato. Voi leggete, leggete pareri contrari, poi decidete della vostra vita.
Nessuno ti rimbocca più le coperte, e qui fa molto freddo.

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Gianluca Casciotti


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