Il luogo scelto per la strage di Charleston, (in cui al grido di “io lo devo fare, voi violentate le nostre donne e dovete sparire”, Dylann Roof, un ragazzo bianco di 21 anni, ha trucidato nove persone per il semplice fatto di appartenere alla comunità afro-americana) ha una natura altamente simbolica: la Emanuel African Methodist Episcopal Church è infatti uno dei più antichi ritrovi della comunità nera nel Sud degli Stati Uniti. Vox.com ha riassunto in maniera impeccabile la storia della chiesa, diventata negli anni un vero e proprio simbolo della lotta per i diritti civili.
LEGGI ANCHE: I 10 peggiori attacchi terroristici in America per mano di estremisti di destra
1816 – Fondazione della chiesa da parte di alcuni afro-americani, ex-membri della Charleston’s Methodist Episcopal Church, guidati dal Rev. Morris Brown. La African Methodist Church proveniva dalla Free African Society, un’organizzazione fondata dal 1787 a Philadelphia.
1822: Il 17 giugno del 1822 la chiesa viene bruciata come rappresaglia ad una rivolta degli schiavi. Un’inchiesta della Cnn rivela che Denmark Vesey, co-fondatore della chiesa, aveva organizzato la rivolta; la chiesa venne quindi additata come punto di incontro tra ribelli per “creare isteria di massa tra le due Carolina e il Sud”. Per vendetta Vesey e cinque schiavi vennero uccisi. L’attentato di Dylann Roof è avvenuto esattamente nel 193esimo anniversario della rivolta.
1834: Adorazione in segreto, nonostante le leggi razziste. Nel 1834 tutte le chiese afro-americane vennero infatti dichiarate fuori legge. Ma la African Methodist Church continuò le funzioni religiose clandestinamente “fino al 1865, in cui venne formalmente riorganizzata adottando il nome Emanuel”.
Anni ’60: Un punto di riferimento per i diritti civili. Le chiese afro-americane di tutte le denominazioni giocarono un ruolo vitale nell movimento per i diritti civili, fungendo da fulcro delle leadership e da luoghi di incontro dell’attivismo. A causa del significato storico della Emanuel, molti leader dei diritti civili (tra cui Martin Luther King) scelsero la chiesa come tappa fondamentale del proprio attivismo sociale.
Oggi: È la più grande chiesa afro-americana di Charleston, con 2500 posti a sedere.
Profilo dell'autore
- Dal 2011 raccontiamo il mondo dal punto di vista degli ultimi.
Dello stesso autore
- Nord America16 Marzo 2024Quando Marlon Brando rifiutò l’Oscar per Il Padrino in solidarietà con i Nativi Americani
- Nord America5 Marzo 2024Nat Turner, lo schiavo-profeta che mise a ferro e fuoco la Virginia
- Italia5 Marzo 2024“Non abbiamo bisogno di odio. Mio figlio non sarà Balilla”
- Africa4 Marzo 2024I sudafricani bianchi che hanno lottato contro l’apartheid
sara’ un caso…come utoya…tutto un caso…2 ragazzini…con problemi mentali e forse anche imbranati che improvvisamente diventano supereroi….ma?