testo e foto di Luca Onesti
Dopo la “prima” Volta nel 2013 e quella dello scorso anno del 2014, Daniele Coltrinari e Luca Onesti, autori e ideatori di Sosteniamo Pereira –www.sosteniamopereira.org– il sito che si occupa a 360 gradi di Lisbona e Portogallo (Reportage, storie, politica, cultura e altro ancora) per #laterzaVolta consecutiva seguiranno la Volta a Portugal, la più importante competizione ciclistica a tappe portoghese. Nasce un crowdfunding per sostenere un reportage a puntate che sarà pubblicato tra il 29 luglio e il 9 agosto, il periodo nel quale si svolgerà la Volta a Portugal, su Frontiere News
In una corsa a tappe dura come lo è stata questa Volta, più passano i giorni e più le caratteristiche atletiche dei ciclisti cedono il passo a una capacità di resistenza che va al di là delle specializzazioni di ciascun corridore: i ciclisti, tutti, hanno perso peso, e hanno le facce scavate dalla fatica.
Dopo tappe come quella di due giorni fa sulla Serra de Estrela le forze si sono livellate e per far girare i pedali, oltre ai muscoli, ci vuole soprattutto una ferrea forza di volontà. Sono uomini con la tempra di un Rui Sousa quelli che mostrano quanto sia duro questo sport: se la Volta durasse un’altra settimana sarebbe lui a vincerla, il suo motore diesel ha avuto bisogno di un rodaggio di più di mille chilometri, ed ora va sempre più forte.
Anche oggi, su un terreno che non è il suo, il corridore della Rádio Popular – Onda Boa Vista riesce a fare una prova straordinaria: il suo è il quinto miglior tempo, a soli 10 secondi da uno specialista come Luis Leòn Sanchez, che, in condizioni “normali”, gli avrebbe dovuto rifilare un distacco nell’ordine di diversi minuti e non di una manciata di secondi. Ma questa è la Volta a Portugal, Sanchez se prima non lo sapeva ora lo sa bene. Lo scorso anno Rui Sousa corse la migliore cronometro della sua carriera per difendere la maglia gialla da uno specialista come Alejandro Marque, ma perse, scivolando al terzo posto; per la quarta volta in carriera era arrivato terzo nella maggiore corsa a tappe portoghese. Oggi la sua tenacia invece lo mantiene saldo al secondo posto in classifica generale. Gustavo Veloso però non è da meno. Prima d’ora il ciclista gallego non aveva mai vinto una cronometro, in carriera aveva visto scritto il proprio nome in tutte le posizioni, dalla seconda alla decima, nelle tante corse contro il tempo disputate in carriera, ma mai nella prima.
E anche in questo giro non aveva ancora vinto una tappa, pur avendo vestito presto la maglia “amarela” per non lasciarla più.
Ma oggi, qui a Sertã, Veloso ha messo in chiaro, una volta per tutte, chi è il più forte.
Breve estratto di “C’era una Volta in Portogallo”
Tra la fine di quest’anno, 2015, e i primi mesi del 2016, uscirà “C’era una Volta in Portogallo”, un libro – racconto delle tre edizioni (2013, 2014 e 2015) della Volta a Portugal, un libro anche fotografico per gli appassionati di ciclismo, per scoprire i più importanti ciclisti portoghesi contemporanei e del passato e allo stesso tempo per i viaggiatori: luoghi, località, storie, tradizioni, usi e costumi, enogastronomia e altro ancora. Per tutte le info, QUI
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