Dubioza Kolektiv, la risposta bosniaca al copyright

Ce n’è per tutte le icone di questa nostra scalmanata epoca. Scardinano le “tab prices” di iTunes con una sorta di piede di porco, gonfiano a fino a fare esplodere il fondoschiena già a dir poco esuberante di Kim Kardashian, trasformano Obama in un cyborg come Terminator e deridono l’exploit sexy dell’ex icona disney Miley Cyrus. E poi ancora Jamie Oliver, Porn Hub, Amazon, Game of Thrones e il Gagnam Style di PSY. La furia iconoclasta si abbatte su una carrellata di miti, simboli e icone del web 2.0 che scorrono a ritmo di ska nel video del nuovo singolo, dei bosniaci Dubioza Kolektiv, uscito il 6 novembre e già con oltre 2 milioni di visualizzazioni. “Free.mp3 (The Pirate Bay song)” anticipa l’uscita il 5 febbraio dell’album “Happy Machine”. Il nuovo lavoro sarà disponibile nei negozi, ma soprattutto in download gratuito come il precedente “Apsuridstan”, scaricato da 300.000 utenti. Del resto, i Dubioza Kolektiv hanno un feeling particolare con il video-sharing visto l’incredibile successo del precedente “Kazu” che ha ottenuto oltre 12 milioni di visualizzazioni.

Un testo-manifesto, un video carico di ironia e un ritornello che non smetterà di ronzarvi nella testa sono gli elementi di un mix esplosivo che nasce sotto il nume tutelare di Edward Snowden e della sharing culture. Un attacco divertito e giocoso ma anche tagliente alla asfissiante cultura del diritto d’autore. E, al tempo stesso, un omaggio devoto ai fondatori di thepiratebay.org, perseguitati da problemi legali per il loro attivismo in favore della libertà dell’informazione e di ogni forma di espressione
“We don’t give a shit about a copyright law”, cantano i Dubioza. Un elogio della pirateria informatica? Sì, senza se e senza ma. E’ esattamente questo il nuovo singolo di una band vulcanica che mette completamente in pratica ciò che predica, senza nessuna ipocrisia o schizofrenia. Sul sito ufficiale di Dubioza Kolektiv la loro musica è libera da diritti e può essere scaricata in qualsiasi momento da tutti. Edward Snowden di WikiLeaks? Un partigiano della libertà contro i governi delle multinazionali. I Dubioza? Novelli Robin Hood dell’era informatica che rubano la cultura dei ricchi per darla ai poveri mentre scorazzano nella foresta di Share-Wood, come recita una strofa del brano. 
Ska, punk, reggae e iconografia surreale sono gli elementi che caratterizzano questo gruppo di amici nati musicalmente nel 2003 in Bosnia-Erzegovina, nel pieno fermento artistico di una zona dell’Europa segnata da una profonda stagnazione economica post bellica. Iniziano a urlare la loro gioiosa furia nel 2004 con l’album d’esordio “Dubioza Kolektiv” e, forti di un crescente successo internazionale e di numeri da urlo su youtube, continuano ancora oggi con 5 album all’attivo a urlare le loro idee. 
Pronti per una nuova tourneè mondiale che presenterà il nuovo album “Happy Machine” – ospiti, fra gli altri, Manu Chao e Roy Paci – in uscita a febbraio 2016, con la promessa di far scatenare le dance hall di tutti i maggiori palchi internazionali.  
Tutti pronti a cantare l’inno contro il copyright?

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