La storia della disuguaglianza è impossibile da ignorare al giorno d’oggi. Il tragitto che percorro la mattina attraverso Manhattan per andare al lavoro mi permette di osservare la povertà più spaventosa e la più sontuosa ricchezza.[…] Esiste una lunga storia fotografica che denuncia la povertà come le foto di Jacob Riis che ritraggono i bassifondi di New York del 19º secolo o le foto dei bambini senzatetto di Seattle firmate da Mary Ellen Mark. Tuttavia, i decenni più recenti hanno condotto all’esplosione di una fotografia forte, che mette in discussione i privilegi. Basta considerare, ad esempio, “Rich and Poor” di Jim Goldberg, scattato a San Francisco oppure “Kids + Money” di Lauren Greenfield ambientato a Los Angeles.
Nel curare 1%: Privilege in a Time of Global Inequality ho provato a raccogliere immagini che esaminano la ricchezza a livello globale ed in modi differenti. Un punto di riferimento che avevo per il mio progetto era la mostra del 1955 ‘The Family of Man’ di Edward Steichen. Alcune delle immagini tracciano dei punti nel mondo del benessere come l’istruzione, il tempo libero e la sanità (evitando i cliché come le pellicce ed i jet privati). Altre immagini si collocano fuori dal mondo dell’1% guardando dentro di esso.
Venerdì 28 aprile si è inaugurato a Napoli presso Magazzini fotografici la mostra di Myles Little intitolata “1% Privilege in a time of Global Inequality”. Curata da Myles Little e Yvonne De Rosa, la mostra presenta – per la prima volta in Italia – un’accurata selezione di 40 immagini a colori tratte dall’omonima pubblicazione, (Publisher, Hatje Cantz, 2015).
Considerazioni di Joseph E. Stiglitz (Premio Nobel per l’economia nel 2001)
“In tutto il mondo, c’è una preoccupante ineguaglianza della distribuzione della ricchezza e del reddito. Si stima che la metà più povera della popolazione mondiale possiede meno dell’1% della ricchezza globale, mentre il 10% più ricco possiede l’86% di tutta la ricchezza. […] Questa mostra cattura vividamente alcuni dei sintomi di questa malattia diffusa in tutto il mondo, e mette in evidenza l’imperativo per combatterla.
[…] Negli ultimi decenni, le elite economiche, che hanno il maggior peso politico, hanno spinto per un quadro che li avvantaggia a scapito di tutto il resto. […]
Cosa possiamo fare? La disuguaglianza non è la conseguenza fatalistica delle leggi economiche. L’intreccio tra sistemi economici e politici determina la distribuzione della ricchezza e del reddito. […] I governi dovrebbero cominciare a limitare gli eccessi a partire dall’alto, attuazione della normativa sulla concorrenza più forte, e la creazione di un reddito più progressiva, ricchezza e regime fiscale delle imprese. Frenare la trasmissione di vantaggio da una generazione all’altra e fornendo speranza per i 569 milioni di bambini che vivono in estrema povertà è una questione di giustizia sociale. un’istruzione di qualità per tutti è necessario se vogliamo avere opportunità per tutti. Il momento di agire è ora”.
Myles Little (1984, Irlanda) è un photo editor con sede a New York City. The Huffington Post lo ha definito “un leader in ascesa e un visionario del settore”. Ha studiato fotografia al Savannah College of Art and Design e negli anni è stato pluripremiato per importanti copertine e pubblicazioni con le immagini dei migliori fotografi del mondo. Myles ha tenuto conferenze sulla fotografia su scala internazionale ed è curatore di una mostra fotografica itinerante che ha girato tutto il mondo, tratta dalla pubblicazione ‘1% : PRIVILEGE IN A TIME OF GLOBAL INEQUALITY’.
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Il disagio totale – Il capitalismo – La falsa ricchezza e la vera povertà.
Io non ho la soluzione, spero che chi sta nella ‘stanza dei bottoni’ capisca che di Terra ce n’è una.