Nel 18esimo e 19esimo secolo i gaucho abitavano l’Argentina, l’Uruguay e il Rio Grande do Sul in Brasile. Dediti all’allevamento di bovini e cavalli, i gaucho storici erano noti per essere di indole coraggiosa e generosa, seppur tendenzialmente indisciplinata. Hanno ispirato leggende, folklore e letteratura, diventando una parte importante della tradizione culturale locale.
Heraldo Riel è uno di loro. Uno degli ultimi. A nove anni diventò gaucho, seguendo le orme del padre e rimanendo fedele allo spirito del suo mestiere, nonostante la rapidità con cui il mondo sta cambiando. Negli ultimi 70 anni Heraldo ha vissuto da solo in Patagonia, lontano dalla civilizzazione: una delle caratteristiche imprescindibili di un gaucho è infatti la vita in isolamento.
La storia che vi presentiamo oggi, raccontata dalle stupende immagini di Brent Foster, è “la storia di un uomo che ha trascorso l’intera esistenza in connessione con la natura e con se stesso”, per dirle con le parole di Brent.
https://vimeo.com/172139741
“L’impressionante estetica del documentario dona un’altra dimensione all’ormai decadente cultura gaucho cilena”, ha dichiarato la DJI, azienda produttrice di videocamere ad altissima tecnologia che ha commissionato il lavoro a Foster.
Aerei persi, alberi giganteschi che bloccavano la strada in seguito a una tempesta, ruote a terra… non è stato un doc semplice da realizzare. Ci sono persino voluti tre giorni di viaggio sul dorso di un cavallo per raggiungere, dalla città più vicina, il luogo in cui Heraldo Riel ha la sua dimora (qui sotto c’è un backstage che mostra l’odissea vissuta).
https://vimeo.com/172140198
“Mi affascinava l’idea di conoscere un uomo che vive così lontano da ogni forma di civilizzazione”, ha dichiarato Foster.
“Essere totalmente isolato per 9-12 mesi consecutivi, senza vedere nessun altro essere umano, per me sarebbe sconvolgente. Da film maker mi reputo privilegiato perché ho l’opportunità di entrare nelle case di persone – e conoscerne gli stili di vita – che altrimenti non avrei mai potuto incontrare. C’è così tanto da imparare da chi vive ai margini della società, e sono onorato di trascorrere del tempo con persone come Riel”.
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