Gli effetti del fallito colpo di stato non tardano ad arrivare. Il 'sultano' emerge come unico vero vincitore, mentre cambiano le relazioni diplomatiche con le super potenze e si entra nella stagione delle purghe di massa. Intanto il paese non è mai stato così polarizzato di Valeria Ferraro ncredulità, stupore e tanti interrogativi. Queste sono solo alcune delle sensazioni provate davanti alle notizie sul colpo di stato in Turchia e alle prime immagini che riprendevano i soldati e i carri sui ponti del Bosforo, a Istanbul. La rivendicazione dell’atto da parte di una giunta militare è subito credibile, così come la motivazione: rovesciare il governo di Recep Tayyip Erdoğan, ritenuto troppo autoritario e distante dal laicismo stretto di Atatürk. In fondo, dal 1960, le forze armate sono state a capo…
di Valeria Ferraro Turchia. Si è conclusa domenica la settimana dedicata alle celebrazioni per il Newruz, festività religiosa che simboleggia l'arrivo della primavera e l'inizio del nuovo anno per i curdi. Venerdì 21, ad un anno dal "cessate il fuoco" tra curdi e turchi e a pochi giorni dalle elezioni amministrative in cui è fortemente messa in discussione la leadership del principale interlocutore del processo di riconciliazione, ovvero il partito al governo Giustizia e Sviluppo (Adalet ve Kalkınma Partisi, AKP), centinaia di persone, curdi ma anche rappresentanti di delegazioni internazionali e turisti, sono affluite nell'antica città di Diyarbakır, o in curdo Amed, per assistere alla rituale cerimonia d'accensione del fuoco. In passato, soprattutto negli anni Novanta, dire Newruz equivaleva - quasi - a dire festa della resistenza curda e…
di Alessandro Iacopini e Joshua Evangelista È bastata mezza giornata. Ieri, durante un comizio elettorale a Bursa, Erdogan aveva annunciato l'"estirpazione" di Twitter perché "contro la sicurezza nazionale". Così già prima di mezzanotte molti account risultavano irraggiungibili e in tutti i modi si è cercato di far girare informazioni per continuare a cinguettare tramite sms. "Stiamo tornando al terzo mondo", "Abbiamo bisogno di supporto internazionale, ciò va contro la Dichiarazione dei diritti dell'uomo", sono solo alcuni dei messaggi allarmati che in queste prime ore abbiamo raccolto in redazione. Guerra ai social. A pochi giorni dalle elezioni amministrative e con lo scandalo di corruzione che lo vede coinvolto da inizio febbraio, Erdogan dichiara così guerra ai social. "Siamo decisi a impedire che il popolo turco diventi schiavo di YouTube e Facebook, come governo prenderemo le…
Come e quanto cambierà la Turchia nei prossimi anni? I progetti verso il suo centenario nel 2023. Dal Bosforo artificiale al piano antisismico passando per Ankara e Smirne. di Stefano Zambon (@Stefano_Zambon) Erdoğan, un personaggio che divide. L'uomo più amato e odiato di Turchia, fautore del miracolo economico turco odierno e forse di domani. Un sultano dai piani faraonici, che sta preparando il Paese al suo centenario nel 2023 con una serie di grandi opere che sanciranno la definitiva modernizzazione della Turchia. Non c'è solo Gezi Parkı e la sua distruzione nei disegni erdoganiani della futura Turchia. Nel recente numero di Limes “I figli del Sultano” l'analista politico Giuseppe Mancini ha tracciato un quadro di queste opere faraoniche. Ecco una lista dei progetti più salienti. KANAL ISTANBUL - Un “progetto folle”…
ANKARA – Continuano gli arresti nel Paese. Nella notte altri 13 manifestanti sono stati imprigionati ad Adana, nella Turchia sud-orientale, con l'accusa di avere incitato ai disordini con dei messaggi diffusi su Twitter. Saranno deferiti a un giudice. Lo scorso martedì 34 giovani manifestanti sotto i 20 anni erano stati già arrestati con la stessa accusa a Smirne; venerdì la stessa sorte è toccata ad altri 5, dopo che il premier Erdogan aveva denunciato i social network come una "cancrena". Twitter e Facebook sono i principali mezzi di comunicazione e di denuncia delle violenze subite per le centinaia di migliaia di manifestanti che nelle ultime due settimane sono scesi in piazza in Turchia e che chiedono le dimissioni di Erdogan. NUOVI SCONTRI – Intanto resta alta la tensione in tutto…